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Mutuo prima casa giovani: le ipotesi sulla garanzia statale

Invertire la tendenza che registra un forte e preoccupante squilibrio demografico nel paese. Come? Aiutando i giovani. La soluzione, a cui ha fatto riferimento il presidente del Consiglio Mario Draghi in occasione dell’intervento alla Camera per la presentazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza da 248 miliardi tra fondi europei e risorse nazionali, dovrebbe rientrare in un prossimo provvedimento a sostegno delle aziende travolte dalla crisi. Il decreto si finanzierà in gran parte con i 40 miliardi previsti dall’ultima richiesta di scostamento bilancio approvata dal parlamento.

L’idea è quella di mettere gli under 35 nelle condizioni di acquistare una casa con maggiore facilità. Non servirà più un anticipo per aprire un mutuo, a fare da garante ci penserà lo Stato. Una soluzione a sostegno dei giovani che si affianca a quelle previste dal Recovery plan italiano a favore di questo target della popolazione (dall’assegno unico al programma per il potenziamento degli asili nido e dell’edilizia sociale).

I tempi del nuovo decreto

I contorni della soluzione sono ancora in via di definizione. La misura dovrebbe aggiungersi, ed è tutto ancora da scrivere nel dettaglio, agli sgravi fiscali proprio sull’accensione dei prestiti per l’acquisto della prima abitazione per i più giovani annunciati pochi giorni fa con il Documento di economia e finanza. Possibile però che ci sia bisogno ancora di un po’ di tempo per il nuovo “decreto Imprese” che servirà a dare respiro alle attività rimaste bloccate dalle chiusure anti-Covid: con gli uffici concentrati a chiudere il Recovery Plan difficile infatti che il testo sia pronto per arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri già questa settimana, più probabile slitti a quella successiva.

Le «altre risorse»

E sono dunque ancora da stimare le risorse necessarie a far partire la misura. Draghi ha spiegato che la soluzione si sommerà ad «altre risorse». Probabilmente il riferimento è a uno strumento particolare: due anni fa il decreto Crescita (dl 34/2019) ha rifinanziato con 100 milioni il Fondo di garanzia mutui prima casa per le giovani coppie. Gestito da Consap, offre una garanzia statale a prima richiesta, nella misura del 50% della quota capitale, ai mutui di un importo massimo di 250mila euro erogati per l’acquisto o la ristrutturazione (purché con accrescimento dell’efficienza energetica).

Tre pilastri: welfare adeguato, casa e lavoro sicuro

«Un welfare adeguato, una casa e un lavoro sicuro» sono i tre pilastri su cui si può e si deve costruire in Paese diverso per le nuove generazioni, ha messo in evidenza Draghi. Ed ecco quindi, la promessa di «infrastrutture sociali e case popolari», più asili nido, ma anche una spinta con 600 milioni al sistema della formazione duale per rendere i «sistemi di istruzione e formazione più in linea con il mercato del lavoro». Spazio infine allo sport (un miliardo per le palestre) e anche al Servizio civile con 650 milioni in due anni e a incentivi per le attività imprenditoriali nel settore turistico.

Nel 2020 minimo storico delle nascite dall’unità d’Italia

In un recente report su comportamenti e opinioni dei cittadini durante la seconda ondata pandemica (dicembre 2020-gennaio 2021), l’Istat ha messo in evidenza che più di un quinto della popolazione (22,2%) ha avuto difficoltà ad affrontare i propri impegni economici, dal pagare mutuo, bollette, affitto alle spese per i pasti), mentre il 50,5% ritiene che la situazione economica del Paese peggiorerà. La soluzione delineata da Draghi punta anche a porre un argine al nodo demografico, che vede l’Italia in una situazione di squilibrio demografico, con una popolazione sempre più anziana. Nel 2020 è stato registrato un nuovo minimo storico di nascite dall’unità d’Italia, un massimo storico di decessi dal secondo dopoguerra e una forte riduzione dei movimenti migratori. È crollato il numero dei matrimoni celebrati: 96.687, -47,5% sul 2019 (-68,1% i matrimoni religiosi e -29% quelli con rito civile).

Fonte: Il Sole 24 Ore

 

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