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Leasing, è corsa a cedere 16 miliardi di Npl immobiliari

Per le banche italiane i piani di derisking del 2019 si estenderanno anche ai 19,3 miliardi (dato a fine 2018) di Non performing exposure (Npe) nel leasing. In particolare, il focus si concentrerà sui crediti deteriorati del leasing immobiliare che rappresentano circa l’81% del totale per un importo di 15,6 miliardi.
Il segmento real estate, all’interno degli Npe leasing, è anche quello con il minor coverage ratio nei bilanci bancari (51% per le sofferenze e 29% per gli Utp) e si attesta su livelli ben più bassi, per esempio, degli Npe leasing del settore aeronautico o ferroviario (che hanno un coverage ratio medio dell’84% per i bad loans e del 53% per gli Utp). È quanto emerge dal nuovo rapporto sul mercato italiano del leasing realizzato dalla società di consulenza EY che, nel report intitolato “Navigating the italian Npe leasing opportunity”, si focalizza in modo particolare sull’immobiliare. «Crediamo che si aprano grandi opportunità per la cessione di portafogli di Npe leasing nel comparto del real estate a prezzi più alti rispetto a quelli del credito ipotecario, perché nel leasing la banca è già proprietaria degli immobili e ha quindi tempi di realizzo più rapidi, entro i due anni», spiega la curatrice del rapporto Katia Mariotti, partner restructuring & Npe mediterranea leader di EY.
La variabile fiscale è stata finora l’unica fonte di incertezza, non chiarita neanche dai due interpelli all’Agenzia delle Entrate sul trattamento fiscale dei due veicoli oggetto delle cartolarizzazioni. I due veicoli «Leaseplan.co e Re.o.co, ancorché costituiti unicamente per il buon esito dell’operazione di cartolarizzazione collegata – spiega Giancarlo Tardio, transaction tax partner di EY – non condividono il favorevole trattamento fiscale del veicolo di cartolarizzazione ai fini delle imposte dirette».
Malgrado l’assenza di un trattamento fiscale favorevole e la complessità di questa tipologia di asset class, c’è grande interesse da parte di investitori italiani ed esteri – spiegano gli esperti di EY – per i “repossessed assets” derivanti da contratti di leasing, anche dopo il miglioramento della cornice normativa introdotta a giugno 2017 con un emendamento alla legge 130/1999 sulle securitisations e all’apertura alle Spv di acquistare e gestire asset in leasing. Il rapporto di EY esamina tutti gli aspetti legali, contabili e fiscali delle possibili transazioni che finora hanno coinvolto per portafogli di media entità Mps, Intesa Sanpaolo.
A breve dovrebbero chiudersi altre cessioni rilevanti da parte di BancoBpm e, stando a indiscrezioni di mercato, di Bnl-Bnp Paribas e ancora Intesa Sanpaolo. Certo, se la fiscalità fosse meno punitiva il derisking – tanto invocato dalle Autorità di Vigilanza europee – potrebbe essere più rapido e incisivo.


Fonte:

Il Sole 24 Ore

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