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9 mesi da record per le vendite Npl in Europa

Il 2018 è stato sino ad ora un anno da record per il mercato dei non-performing loans (Npl) in Europa. Secondo i dati raccolti da Debtwire Abs, nei primi tre trimestri di quest’anno sono state registrate vendite di Npl per quasi 125 miliardi di euro e altre operazioni per ulteriori 60 miliardi circa sono in fase di definizione.

I Paesi più attivi rimangono l’Italia e la Spagna, mentre Grecia, Portogallo e Cipro hanno cominciano a vedere volumi importanti di vendite. Nei primi tre trimestri sono state registrate in Italia 33 vendite di Npl con un valore lordo di 59,3 miliardi, mentre altre 18 vendite per 31,4 miliardi sono in fase di finalizzazione.

Due terzi delle operazioni concluse finora sono state effettuate tramite cartolarizzazione nell’ambito del programma di Garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze (Gacs) del governo italiano. Il programma è in scadenza a marzo 2019. Data l’incertezza riguardo un ulteriore possibile rinnovo, le banche italiane ora stanno lavorando soprattutto a vendite più tradizionali e si stanno concentrando sulla cessione di inadempienze probabili (unlikely to pay, Utp).

Gli economisti di Unicredit  hanno calcolato che, nel corso degli ultimi 12 mesi, l’Italia ha ceduto crediti in sofferenza per 178,6 punti base, abbattendo il volume di Non perforning loans da 199,7 a 159 miliardi di euro. Le banche italiane hanno, quindi, ceduto 60 miliardi di Npl, oltre un terzo del totale. Ne restano altri 160 miliardi circa da smaltire.

E oggi l’amministratore delegato di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, a margine dell’esecutivo dell’Abi a Milano, ha assicurato che il percorso dell’asta per il maxi-pacchetto di npl e la piattaforma di gestione dei crediti in sofferenza dell’istituto procede. “Andiamo avanti”, ha affermato Castagna. Le offerte per i portafogli di Npl in vendita ed eventualmente anche quelle per la piattaforma di gestione sono attese entro la metà di novembre.

Le offerte sulla piattaforma di gestione sono attese nel caso in cui l’operazione sui crediti deteriorati dovesse andare verso la parte alta della forchetta, che parte da 3,5 miliardi per arrivare a 9,5 miliardi. Tre i soggetti in short-list dallo scorso agosto: la cordata costituita da DoBank, Fortress e Spaxs  (la Spac fondata da Corrado Passera, che diventerà presto Illimity), quella costituita da Credito Fondiario ed Elliott e quella costituita da Christofferson Robb & Company Davidson Kempner e Prelios.


Fonte:

Milano Finanza

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