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Equitalia, dilazioni elastiche

La Commissione tributaria può rideterminare gli importi della dilazione concessa da Equitalia. Se il contribuente prova che alcune delle partite a ruolo ricomprese nel provvedimento di dilazione sono state annullate o non dovute in tutto o in parte, può rivolgersi al giudice tributario per chiedere di ridurre l’importo delle singole rate. Se dette partite sono però relative a contributi previdenziali allora l’organo competente a decidere è la magistratura ordinaria e non la Commissione tributaria.
È questa, in estrema sintesi, la decisione alla quale è giunta la commissione tributaria provinciale di Napoli nella sentenza n. 16368 del 19 giugno scorso che, accogliendo il ricorso di un contribuente, ha intimato al concessionario della riscossione di ridurre l’importo dovuto rideterminando nuovamente l’importo minore di ogni singola rata rispetto a quanto in precedenza stabilito.


La vicenda sottoposta al vaglio dei giudici del capoluogo campano è figlia di una serie di circostanze che possono nella pratica verificarsi più spesso di quanto si pensi. È noto infatti che i concessionari della riscossione non accettano richieste di dilazione parziali da parte dei contribuenti. Quando si chiede la rateizzazione la stessa si estende automaticamente a tutte le partite debitorie che il concessionario della riscossione ha in carico in quel preciso momento. Nel caso di specie due delle partite per le quali il concessionario aveva concesso la dilazione erano state precedentemente annullate da parte della Commissione tributaria a seguito di ricorso presentato dal contribuente. Di detti annullamenti però il concessionario si dichiarava estraneo in quanto semplice riscossore e non titolare della posizione.

 


Autore: Andrea Bongi
Fonte:

Italia Oggi

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