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Giù i contratti a tempo indeterminato e i co.co.pro

Giù i contratti a tempo indeterminati e i co.co.pro, stabili quelli a termine e i lavoratori autonomi.E’ questa, per il bollettino di Bankitalia, la tendenza nell’ultimo trimestre 2012. Sono stati 157mila in meno, infatti, i lavoratori a tempo indeterminato (-1%) e 20mila in meno quelli con contratto a termine (-4,8%). Invariati i lavoratori autonomi e a termine.

Occupazione. Gli andamenti osservati nei primi mesi del 2013 indicano il protrarsi della debolezza del quadro occupazionale.

Bankitalia, alla luce di un aumento della Cig del 12% nei primi 3 mesi dell’anno, nonostante il blocco della cassa in deroga, sottolinea che le prospettive del mercato del lavoro “restano sfavorevoli”. Il numero di occupati, infatti, è diminuito nel Nord e nel Mezzogiorno, mentre è rimasto sostanzialmente stabile nel Centro. Quella femminile, invece, ha continuato a crescere “esclusivamente grazie al contributo delle donne straniere”.

Nella media del 2012 l’occupazione si è ridotta dello 0,3% rispetto al 2011 (-69.000 unità) , si legge nel bollettino Bankitalia, segnando un progressivo deterioramento nella seconda metà dell’anno, mentre l’offerta di lavoro è cresciuta in maniera sostenuta (2,3%, 567.000 unità).

“Ne è derivato un marcato aumento del tasso di disoccupazione che, al netto dei fattori stagionali, è giunto all’11,2% a dicembre (al 10,7% nella media dell’anno, dall’8,4 del 2011)”, dice ancora palazzo Kock.

Il calo dell’occupazione nel quarto trimestre del 2012 (-0,6% rispetto un anno prima, pari a 148.000 unità) è riconducibile alle contrazioni registrate nel comparto edile e nell’industria in senso stretto (-4,6 e -2,5%, rispettivamente), solo parzialmente compensate dall’aumento nel terziario (0,5%, prevalentemente nel settore degli altri servizi collettivi e personali e in quello dei servizi di alloggio e di ristorazione). A diminuire, per Bankitalia, anche i salari reali: in termini nominali le retribuzioni unitarie di fatto passano all’1%, dall’1,3%del 2011). Un calo più accentuato che nel 2011.


Fonte:

Italiaoggi

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