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I 91 mln di debiti della p.a. hanno raddoppiato il fallimento delle imprese

In cinque anni, dal 2007 al 2012, i fallimenti delle imprese sono raddoppiati. E’ quanto ha sottolineato il direttore generale di Confindustria, Marcella Panucci, nel corso di un’audizione parlamentare sul decreto che sblocca i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione.”La scarsità di fondi – ha spiegato Panucci – contribuisce all’aumento dei fallimenti: 3.596 nel quarto trimestre 2012 contro i circa 1.800 nel quarto trimestre del 2007″.

Non basta: le p.a. italiane hanno debiti verso le imprese in circa 91 miliardi di euro alla fine del 2011, poco meno del 6% del Pil. Un ammontare, ha rivelato il direttore generale Panucci, “che non ha eguali in Europa: è una volta e mezza i debiti commerciali della p.a. in Francia, quasi tre volte il Portogallo, oltre 4 volte la Spagna e quasi 5 la Grecia”.

“L’Italia è in emergenza liquidità. È in corso la terza ondata di credit-crunch, dopo quelle del 2007-2009 e quella del 2011-2012. I prestiti alle imprese sono in caduta da più di un anno e mezzo: a febbraio sono stati del 5,1% inferiori al livello di settembre 2011. Lo stock erogato si è ridotto di 47 miliardi. Un evento senza precedenti nel dopoguerra”, ha aggiunto.

Le banche sono sempre più selettive, i prestiti calano, i tassi salgono. Un terzo delle imprese ha liquidità insufficiente rispetto alle esigenze operative. Imprese con progetti di investimento validi, quindi con attese di fatturato tali da poter pagare il servizio del debito, vanno in crisi per carenza di fondi nel breve termine”.

Per Panucci, gli spread pagati dalle imprese hanno toccato nuovi massimi: 3,4 punti contro 0,6 punti in media nel 2006. “Tassi troppo alti e in salita – sottolinea – stanno spingendo molte imprese a rinunciare a chiedere credito bancario poiché il tasso finisce per superare i rendimenti attesi degli investimenti che si intendevano finanziare, rendimenti colpiti dal perdurare della recessione”.

Infine, Panucci indica la strad per er rimettere in moto la fiducia delle banche e quindi il credito bancario: “Come abbiamo più volte indicato, serve uno shock che rilanci con decisione la crescita dell’economia italiana.

Lo abbiamo indicato nel Progetto Confindustria per l’Italia presentato a gennaio: il pagamento immediato alle imprese di almeno due terzi dei debiti commerciali della p.a. Perché con l’immediata liquidazione di 48 miliardi di debiti si genererebbero, in tre anni, 10 miliardi di investimenti aggiuntivi delle imprese che avrebbero l’effetto di aumentare il livello del Pil: dopo tre anni di circa l’1%”.


Fonte:

Italiaoggi

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