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Moody’s boccia le banche francesi

Il premier cinese Wen Jiabao tende la mano ma tuona: «Bruxelles ci riconosca lo status di economia di mercato» Grande incertezza nelle Borse europee divise tra la paura di un ulteriore avvitamento della crisi dei debiti sovrani e le parole di speranza che arrivano dalla Comissione europea che apre agli eurobond. Avvio dunque in calo per le Borse europee, dopo la bocciatura da parte di Moody’s delle banche francesi Crédit Agricole e Société Générale.

Il Ftse Mib cedeva l’1,03% e il Ftse All Share l’1,06%, mentre Parigi andava giù dell’1,2%. In calo anche Londra (-0,29%) e Francoforte (-0,70%). Andavano male soprattutto i titoli bancari. Male le Borse anche in Asia dove i listini sono crollati al livello più basso dell’anno. Tokyo ha chiuso la seduta odierna in calo dell’1,1%. Successivamente però Piazza Affarirecuperava terreno e passava in territorio positivo.

Il Ftse Mib guadagna attualmente l’1,42%. In recupero anche le altre piazze europee. A Parigi l’indice Cac segna +1,13%, a Londra il Ftse +0,89% e a Francoforte il Dax segna un progresso dell’1,39%.

A rincuorare i mercati sono state soprattutto le parole del presidente della Commissione Ue Barroso: «Confermo che la commissione presenterà presto delle opzioni per l’introduzione di eurobond» ha detto nel suo intervento al dibattito sulla crisi dell’Eurozona al Parlamento di Strasburgo. Alcune di queste opzioni, aggiunge, «saranno implementate nei termini dell’attuale Trattato, altre richiederanno delle modifiche». «Tuttavia – dice ancora – occorre essere onesti: tutto ciò non porterà a immediate soluzioni dei problemi che stiamo affrontando ma rappresenterà un approccio complessivo verso un’ulteriore integrazione economica e politica». Barroso ha anche affermato che l’Ue «proporrà l’introduzione della tassa sulle transazioni finanziarie», la cosiddetta Tobin Tax.

TAGLIO DEL RATING

Come detto l’agenzia di rating Moody’s ha tagliato, riducendolo di un «notch», il giudizio sul debito di due tra le principali banche francesi, Crédit Agricole e Société Générale. L’outlook sul debito a lungo termine è «negativo» per entrambe gli istituti vista la loro esposizione all’economia greca. L’agenzia ha tagliato i rating sul debito e sui depositi di SocGen a Aa3 da Aa2.

L’outlook sui rating sul debito a lungo termine è negativo. Per Crédit Agricole, Moody’s ha tagliato il rating Bank Financial Strength di un notch a C da C+ e i rating su depositi e debito a lungo termine di un notch a Aa2 da Aa1. Nella «lista nera» delle banche francesi c’è anche Bnp Paribas, su cui Moody’s mantiene la revisione per un possibile downgrade dei rating a lungo termine.

SPREAD

In apertura dei mercati lo spread tra il Btp decennale e il corrispettivo Bund tedesco sale a 394,7 punti base dopo aver chiuso martedì a 391,7. Successivamente il differenziale ha raggiunto i 401 punti per poi attestarsi intorno ai 400. Grazie alle parole di Barroso lo spread si attenuava successivamente per attestarsi intorno a quota 388 punti.

Poi però tornava a quota 400 punti base, ovvero il 4% di differenziale sui rendimenti. Il tasso dei Btp è al 5,76%. Più contenuta la forbice dei buoni del Tesoro tedeschi sui Bonos spagnoli a 365 punti base, con il rendimento dei decennali di Madrid al 5,41%.

PECHINO: INVESTIREMO IN EUROPA

«La Cina continuerà ad aumentare i suoi investimenti in Europa», perché fiduciosa nella capacità del Vecchio Continente di riprendersi e crescere. È quanto dichiarato dal premier cinese Wen Jiabao in apertura della sessione estiva del Forum di Davos, che si svolge a Dalian, nel nord-est della Cina. «La Cina crede che l’economia europea possa riprendersi», ha spiegato il premier cinese, pur chiedendo ai Paesi europei di «ridurre il debito» e auspicando «che i leader europei e i dirigenti dei principali paesi europei, delineino con coraggio le loro relazioni future con la Cina da un punto di vista strategico».

Con queste parole, Wen ha fatto riferimento alla richiesta della Cina di vedersi accordato lo statuto di «economia di mercato» da parte dell’Unione europea, che invece ha stimato finora che non fossero raggiunte le condizioni. Pechino ha ribadito il suo sostegno all’Europa in queste ultime settimane, durante le quali la crisi del debito si è aggravata in modo serio, trascinando nel baratro le Borse mondiali. Già impegnata a sostenere la Grecia, la Spagna e il Portogallo, Pechino non ha fatto espliciti riferimenti in questa sede ad eventuali acquisti di titoli di stato italiani.

ENTRATE TRIBUTARIE

Tiene il gettito dei tributi erariali: +1,3% rispetto al perdo gennaio- luglio dell’anno scorso. Lo rende noto il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia. Nel periodo gennaio-luglio le entrate tributarie erariali si sono attestate a 221.643 milioni di euro (+2.791 milioni). Complessivamente i risultati del gettito dei primi sette mesi del 2011, con un tasso di variazione positivo dell’1,3%, confermano – commenta il Dipartimento delle Finanze – la buona tenuta delle entrate tributarie e sono in linea con le previsioni.

DEBITO RECORD

Intanto la Banca d’Italia fa sapere che il debito pubblico italiano a luglio è salito al livello record di 1.911,807 miliardi di euro, oltre 10 miliardi in più rispetto a giugno quando per la prima volta ha superato la barriera dei 1.900 miliardi. Da precisare che con questo dato Bankitalia misura lo stock di debito e non il suo rapporto con il Pil; è quest’ultimo invece il parametro di riferimento per il Patto di stabilità europeo.


Fonte: Corriere della Sera

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