Dalla Redazione Normativa e regolamentazione

Tassi di interesse invariati, la BCE sceglie la strada della prudenza per contrastare l’inflazione

Come preannunciato nelle scorse ore, la Banca Centrale Europea ha lasciato i tassi di interesse invariati, con il principale al 4,5%. Nella prima riunione del 2024 di politica monetaria, che si è tenuta giovedi 25 gennaio, l’istituto di Francoforte ha deciso di non modificare i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la Banca Centrale rispettivamente al 4,5%, al 4,75% e al 4%.

Il Consiglio direttivo ha evidenziato che le nuove informazioni hanno confermato sostanzialmente la valutazione precedente sulle prospettive di ribasso dell’inflazione a medio termine e resta determinato ad assicurare un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine proprio grazie al fatto che le condizioni di finanziamento restrittive frenano la domanda. A dicembre l’inflazione dell’eurozona era sotto il 3%, con una brusca frenata dei prezzi dovuta però in parte al calo dei prezzi delle materie prime e dell’energia.

Per questo la BCE continua ad essere prudente e probabilmente taglierà i tassi neanche ad aprile, ma  posticiperà il taglio a giugno. Il Consiglio direttivo ha, infatti, sottolineato che le decisioni future assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario e le prossime decisioni saranno guidate dai nuovi dati economici e si baseranno sulla valutazione delle prospettive di inflazione e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria.

Inoltre, la Banca Centrale Europea ha segnalato che il portafoglio del Programma di acquisto di attività (PPA) si sta riducendo a un ritmo misurato e prevedibile, dato che l’Eurosistema non reinveste più il capitale rimborsato sui titoli in scadenza.

Per quanto riguarda il PEPP (Pandemic emergency purchase programme), il Consiglio direttivo intende reinvestire integralmente il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma nella prima parte del 2024. Nella seconda parte dell’anno il consiglio intende ridurre il portafoglio del PEPP di 7,5 miliardi di euro al mese, in media, e terminare i reinvestimenti nell’ambito di tale programma alla fine del 2024. Continuerà a reinvestire in modo flessibile il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del portafoglio del PEPP, per contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria riconducibili alla pandemia.