Banche e Imprese Dalla Redazione

Banca Ifis accelera negli Npl, acquista Revalea da Mediobanca

Banca Ifis preme sull’acceleratore nel mercato degli Npl mettendo a segno quella che, con tutta probabilità, si presenta già oggi come la maggiore operazione dell’anno nel contesto italiano. Lo scorso 22 maggio, infatti, la challenger bank presieduta da Ernesto Fürstenberg Fassio ha annunciato di aver siglato un accordo col Gruppo Mediobanca per rilevare Revalea Spa, società nata nel 2022 dallo scorporo di Npl derivanti da attività di acquisizioni di portafogli di sofferenze, business che non rientra più tra le attività core del Gruppo Mediobanca. L’operazione, del valore di € 100 milioni, consente a Banca Ifis di raggiungere con oltre 18 mesi d’anticipo gli obiettivi nel segmento Npl del Piano Industriale 2022-24.

“Questa operazione suggella una partnership strategica di lungo termine con Mediobanca e rafforza la nostra leadership in un settore core per il Gruppo. L’acquisizione di Revalea testimonia la capacità di Banca Ifis di essere partner autorevole e qualificato per il sistema bancario italiano ed europeo”, dichiara Ernesto Fürstenberg Fassio, Presidente di Banca Ifis.

Al momento dell’acquisto da parte di Banca Ifis, Revalea contava un portafoglio di crediti deteriorati del valore nominale di €6,8 miliardi e netto di bilancio di €256 milioni. La composizione del portafoglio è caratterizzata da prestiti unsecured provenienti per l’89% dal settore bancario e composti per il 64% da crediti Retail e per il restante da Crediti Corporate. Un tipo di portafoglio che conferma dunque la leadership di Banca Ifis nel segmento small tickets unsecured, nel quale la challenger bank rappresenta il punto di riferimento nel mercato italiano.

Il perfezionamento dell’operazione, subordinato solo all’ottenimento delle relative autorizzazioni normative e regolamentari, è atteso per il quarto trimestre del 2022. In quella data, Banca Ifis rafforzerà inoltre la propria squadra nel campo Npl con il team di 22 professionisti che ad oggi fanno parte di Revalea.

“Attraverso l’acquisizione di Revalea, Banca Ifis dimostra la propria capacità di cogliere opportunità strategiche di crescita sul mercato e di gestire operazioni con elevati livelli di complessità – ha dichiarato Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis, che ha aggiunto -. Con questa transazione, mettiamo in sicurezza i target di acquisti Npl previsti dal Piano Industriale 2022-24, aumentando il nostro portafoglio di proprietà a circa 30 miliardi di euro di valore nominale e un valore contabile complessivo di 1,8 miliardi di euro, e rafforziamo la nostra crescita organica con un’operazione di acquisizione significativa”.

Oltre all’acquisizione di Revalea Spa, Banca Ifis ha anche siglato una alleanza strategica con Mediobanca nel comparto dei Non-Performing Loans. La partnership ha una forte valenza industriale poiché consolida il posizionamento di Banca Ifis come operatore di riferimento nel mercato dei crediti deteriorati nel segmento small tickets unsecured e permette a MBCredit Solutions, società del Gruppo Mediobanca e specializzata nella gestione dei crediti, di focalizzarsi nell’attività core di gestione e recupero potendo contare su volumi di business costanti per i prossimi anni. I due istituti hanno infatti contestualmente siglato un accordo pluriennale di servicing che prevede che MBCredit Solutions continui ad affiancare Banca Ifis nell’attività di gestione nonché di recupero dei crediti in sofferenza e deteriorati mettendo a disposizione del partner le proprie competenze professionali e industriali, in aggiunta a un accordo di forward flow sugli Npl derivanti dal credito al consumo di Compass.

L’operazione tra Banca Ifis e Mediobanca si inserisce in un contesto di mercato degli Npl che rimane piuttosto positivo, nonostante le complessità macroeconomiche. A fine 2022, infatti, il volume dei crediti deteriorati delle banche significative Ue si attestava a 357 miliardi di euro, il 13% dei quali riconducibili a istituti italiani. Si tratta del valore più basso mai raggiunto dal picco del 2015, quando lo stock continentale sfiorava i 1.000 miliardi di euro e l’Italia contribuiva per il 28%. Molto positiva è anche la qualità degli attivi, come dimostrato dall’incidenza dei crediti deteriorati sul totale dei prestiti bancari che nel quarto trimestre 2022 in Italia si è confermato ulteriormente in calo, per un Npe ratio lordo pari al 2,4% in calo dal 3,1% dell’anno precedente.