A dicembre 2022, i prestiti a imprese e famiglie sono aumentati del 2,1% rispetto a un anno fa, ma la dinamica è in frenata sul dato di novembre che ha registrato un aumento del 3,8% per i prestiti alle famiglie e del 2,8% per quelli alle imprese.
I dati sono contenuti nel rapporto mensile pubblicato dall’ABI, Associazione Bancaria Italiana, che fotografa anche gli aumenti dei tassi di interesse, a seguito dei rialzi da parte della BCE.
A dicembre 2022 si sono registrati i seguenti aumenti:
- il tasso medio sul totale dei prestiti è stato del 3,22% contro il 2,96% di novembre (6,18% il valore prima della crisi, a fine 2007);
- il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese ha raggiunto il 3,44% contro il 2,94% di novembre (5,48% a fine 2007);
- il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni ha toccato il 3,09% in leggero rialzo sul 3,06% di novembre (5,72% a fine 2007).
A novembre c’è stato un lieve calo delle sofferenze nette che si sono attestate a 16,3 miliardi di euro (-2,1% sul mese precedente), inferiori di circa 1,3 miliardi rispetto a novembre 2021 e in calo di 72,6 miliardi rispetto al picco di 88,8 miliardi raggiunto a novembre 2015. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è stato dello 0,92% contro l’1,02% di novembre 2021 (4,89% il valore a novembre 2015).
E calata anche la raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) che a dicembre ha segnato un -1,2% su base annua. Anche i depositi sono scesi di 24,1 miliardi di euro rispetto a un anno prima (-1,3%), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è rimasta invariata. La riduzione dei depositi è imputabile prevalentemente alle imprese (-33,4 miliardi di euro tra luglio e novembre 2022) che avevano registrato tra dicembre 2019 e luglio 2022 un incremento di oltre 130 miliardi di euro, mentre per la raccolta indiretta, cioè agli investimenti in titoli custoditi presso le banche, si rileva un incremento di circa 82 miliardi tra luglio e novembre 2022, di cui 56,7 miliardi riconducili alle famiglie, 7 alle imprese e il restante agli altri settori (imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione).
A dicembre 2022, i prestiti a imprese e famiglie sono aumentati del 2,1% rispetto a un anno fa, ma la dinamica è in frenata sul dato di novembre che ha registrato un aumento del 3,8% per i prestiti alle famiglie e del 2,8% per quelli alle imprese.
I dati sono contenuti nel rapporto mensile pubblicato dall’ABI, Associazione Bancaria Italiana, che fotografa anche gli aumenti dei tassi di interesse, a seguito dei rialzi da parte della BCE.
A dicembre 2022 si sono registrati i seguenti aumenti:
A novembre c’è stato un lieve calo delle sofferenze nette che si sono attestate a 16,3 miliardi di euro (-2,1% sul mese precedente), inferiori di circa 1,3 miliardi rispetto a novembre 2021 e in calo di 72,6 miliardi rispetto al picco di 88,8 miliardi raggiunto a novembre 2015. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è stato dello 0,92% contro l’1,02% di novembre 2021 (4,89% il valore a novembre 2015).
E calata anche la raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) che a dicembre ha segnato un -1,2% su base annua. Anche i depositi sono scesi di 24,1 miliardi di euro rispetto a un anno prima (-1,3%), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è rimasta invariata. La riduzione dei depositi è imputabile prevalentemente alle imprese (-33,4 miliardi di euro tra luglio e novembre 2022) che avevano registrato tra dicembre 2019 e luglio 2022 un incremento di oltre 130 miliardi di euro, mentre per la raccolta indiretta, cioè agli investimenti in titoli custoditi presso le banche, si rileva un incremento di circa 82 miliardi tra luglio e novembre 2022, di cui 56,7 miliardi riconducili alle famiglie, 7 alle imprese e il restante agli altri settori (imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione).