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Banche: Enria (Bce) mette a freno l’ottimismo. Serve prudenza

Tutti gli indicatori della salute e della resilienza delle banche dipingono attualmente un quadro positivo ma, come sempre, è meglio prevenire che curare frenando ogni entusiasmo. È questo in sintesi il messaggio che arriva dal presidente del Consiglio di vigilanza della Bce, intervenuto in un evento a Vienna.

“Le riforme normative attuate dopo la grande crisi finanziaria, gli sforzi di vigilanza compiuti dall’inizio dell’unione bancaria e sulla scia della pandemia e i miglioramenti nelle pratiche di gestione del rischio delle banche sono”, ha detto Enria, “un importante baluardo che consente alle banche di resistere agli shock molto meglio che in passato”. Tuttavia, secondo il presidente della Consiglio di vigilanza, il contesto macroeconomico è completamente diverso da quello pandemico e non è privo di rischi.

Banche alla prova dei rischi generati dal quadro economico e politico

“Credo che gli eventi dell’ultimo decennio”, ha continuato Enria, “dovrebbero portare sia le autorità di vigilanza che le banche ad essere umili riguardo alla capacità predittiva dei loro modelli in un mondo soggetto a importanti cambiamenti strutturali. Sento che si sta diffondendo un atteggiamento sempre più ottimista, che genera una certa riluttanza da parte delle banche a impegnarsi seriamente in discussioni di vigilanza sui rischi al ribasso alla base delle prospettive macroeconomiche e finanziarie”.

Il presidente del Consiglio di Vigilanza ha esortato quindi le banche a fare attenzione e a non proiettare ciecamente nel futuro i tassi di default eccezionalmente bassi che si sono sperimentati negli ultimi due anni quando stimeranno le loro traiettorie di capitale a fronte di un rapido peggioramento delle prospettive economiche. “Una combinazione saggia ed equilibrata di tutte le fonti di prova e del giudizio di esperti sono necessarie”, ha detto Enria, “per salvaguardare prudentemente la sicurezza e la solidità del settore bancario”.

Secondo il verice della vigilanza Bce, poiché non esistono due shock esogeni uguali, nessun modello specifico di sostegno monetario e fiscale può o dovrebbe essere dato per scontato mentre la pandemia è ancora alle spalle e si guarda al futuro impatto economico della guerra in Ucraina. Dati i diversi background e traiettorie di questi due shock, per Enria non si può dunque “semplicemente presumere che le banche dell’area dell’euro troveranno la navigazione dello shock geopolitico agevole come la ripresa dalla pandemia”.

Enria: valuteremo banca per banca quali sono le fonti di vulnerabilità

Le banche, ha poi esortato ancora Enria, devono rimanere attente agli sviluppi delle prospettive di rischio, proattive nel riconoscimento precoce e nella gestione del rischio di credito e consapevoli delle…

 

Autore: Rossella Savojardo

Fonte: Milano Finanza