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Intesa accelererà la dismissione degli Npl. Messina si vede ceo per ancora molti anni

L’istituto conta di accelerare la cessione dei crediti deteriorati “per essere la banca più performante in Europa”, ha detto l’ad in vista del piano industriale che verrà presentato a febbraio. Assumerà 4.600 risorse e non vede nuove uscite. I servizi digitali mass market l’unica via contro la competizione dei player non bancari. Titolo in rialzo in borsa

Intesa Sanpaolo accelererà la dismissione degli Npl, assumerà 4.600 risorse nell’arco del nuovo piano industriale e vede i servizi digitali mass market come unica via contro la competizione dei player non bancari. “I gruppi bancari hanno bisogno di ridurre al minimo i rischi della loro attività e noi su questo stiamo lavorando: accelereremo la dismissione degli Npl per essere la banca più performante in Europa”, ha sottolineato il ceo della banca, Carlo Messina, intervenendo al 126imo Congresso Nazionale della Fabi, in vista del piano industriale che verrà presentato a febbraio.

Il tema del de-risking sarà, dunque, “una componente importante del nostro piano di impresa”, ha rimarcato Messina. Già nei primi nove mesi di quest’anno la riduzione dei crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche di valore, è stata di circa 47 miliardi dal picco di settembre 2015 e di circa 34
miliardi dal dicembre 2017 tanto che la banca ha superato in anticipo, per circa 8 miliardi, l’obiettivo di riduzione pari a circa 26 miliardi previsto per l’intero quadriennio del piano di impresa 2018-2021. Lo stock di crediti deteriorati è sceso a settembre, rispetto a dicembre 2020, del 12,6% sempre al lordo delle rettifiche di valore e del 14,9% al netto.

Nell’ambito poi della gestione della base clienti del gruppo “sarà fondamentale la presenza fisica delle nostre persone e la loro grande capacità di trasferire fiducia e reputazione. Questo mondo verrà potenziato anche in termini di presenza fisica sul territorio e non sarà impattato più di tanto dal digitale”, ha continuato Messina.

Tema, quest’ultimo, che interverrà, invece, sull’investment banking, ma senza stravolgimenti. “Dove ci sarà, invece, un impatto significativo del digitale, che verrà gestito sin da subito, è quello dell’attività mass market sulle famiglie: su quel mondo è indispensabile che la banca proponga soluzioni digitali. Il digitale comporterà una forte riduzione degli sportelli retail”, ha spiegato il banchiere.

Inoltre, nell’arco del piano industriale, grazie al nuovo piano di uscite già concordato coi sindacati, l’istituto assumerà 4.600 risorse e, ha assicurato Messina, “nel nostro gruppo non ci saranno necessità di ulteriori uscite di persone. Chi lavora in banca sarà tutelato qualunque siano gli scenari che si presenteranno. Il mio imperativo è garantire la dignità del lavoro”.

Invece, dal punto di vista dell’azionariato, ha osservato il ceo, “siamo veramente fortunati di poter contare su azionisti affezionati alla banca e
soprattutto sulle fondazioni che hanno una visione di medio/lungo periodo”. Infine, Messina ha detto che si vede a svolgere il ruolo di ad in Intesa Sanpaolo ancora per molti anni: “finché le persone che ci lavorano mi vedranno come un punto di riferimento e gli azionisti mi sceglieranno come capo azienda vedo il mio futuro in Intesa Sanpaolo ancora per molti anni”.

Dopo, “ma solo tra molti anni”, si vede impegnato a occuparsi di tematiche e schemi più simili a quelli delle fondazioni, come l’inclusione e la diminuzione delle disugualianze sociali. E a proposito di inclusione “soltanto se il nostro Paese saprà accelerare sulla crescita potrà assorbire la povertà e la componente significativa di disuguaglianze”. In questo, ha indicato, “ Intesa Sanpaolo può essere un modello per inserire l’inclusione all’interno della crescita”. In borsa al momento il titolo Intesa Sanpaolo segna un progresso dello 0,59% a 2,2285 euro.

Credits: Milano Finanza

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