Banche e Imprese NPL e crediti deteriorati Scelti per voi

Banche, grandi pulizie di fine anno: in arrivo cessioni di Npl per 10 miliardi

Pulire i bilanci prima della fine dell’anno. Se nelle case vanno più di moda le pulizie di primavera, nel mondo bancario sono quelle autunnali ad andare per la maggiore: molte banche italiane stanno infatti lavorando per liberare nuovamente i bilanci dai crediti deteriorati in vista della chiusura dei bilanci 2021. Secondo le indiscrezioni raccolte dal Sole 24 Ore sul mercato, sebbene tutte le banche siano trincerate dietro un «no comment», sono infatti in arrivo almeno sei cartolarizzazioni di crediti in sofferenza (Npl) per un importo complessivo che potrebbe arrivare non lontano ai 10 miliardi di euro. Da Intesa Sanpaolo a UniCredit, da Credit Agricole Italia a Iccrea, da Cassa Centrale Banca all’unione delle banche popolari Luzzatti: tanti istituti sono infatti pronti ad approfittare della proroga delle garanzie statali (Gacs) per liberare ulteriormente i bilanci e chiudere l’anno con maggiore leggerezza.

Le operazioni in arrivo

Le modalità operative sono le stesse per tutte: cedere pacchetti di crediti in sofferenza usando la collaudata tecnica della cartolarizzazione supportata dalla garanzia statale. Tra le operazioni di maggiore importo in arrivo, secondo le indiscrezioni, c’è quella di Intesa Sanpaolo: il gruppo ha in cantiere una cartolarizzazione di Npl da 2,5-3 miliardi di euro. Settimana scorsa era stato lo stesso amministratore delegato Carlo Messina a porre l’accento sulla riduzione dei crediti deteriorati dal bilancio: il suo obiettivo è di partire con il nuovo piano industriale, che sarà presentato a febbraio, «con zero problemi legati al costo del rischio e ai crediti deteriorati». La prima cessione è dunque in arrivo. Detto, fatto.

UniCredit ha obiettivi sostanzialmente analoghi: l’istituto di piazza Gae Aulenti è infatti al lavoro su una cartolarizzazione di Npl assistita da garanzie statali per un importo superiore a 1,5 miliardi di euro. Sul mercato si ipotizzano 1,7 miliardi. Si tratta di un’operazione importante, alla quale ne seguiranno altre (ma senza usare le Gacs): il gruppo ha infatti già ufficialmente dichiarato di voler azzerare la divisione «non core» (una sorta di bad bank interna) entro fine anno. Insomma: anche in Piazza Gae Aulenti pulizia totale da qui a dicembre.

Anche Credit Agricole Italia punta a…

Fonte: Il Sole 24 Ore