Credito e consumatori Dalla Redazione

Il Credit Manager: il ruolo e la certificazione dei processi del credito

All’inizio era l’ufficio di Gestione Crediti, all’interno del dipartimento Legale, le cui attività prevalenti erano fortemente orientate al recupero dei crediti verso i clienti insolventi o con DSO molto elevato. Molte cose sono cambiate, ed il credit manager riveste oggi un ruolo molto più ampio e di contenuto imprenditoriale, volto a presidiare il rapporto con il cliente ed in generale a migliorare la qualità del fatturato aziendale.

Oltre al recupero crediti, che resta sempre molto importante, si sono affiancate numerose attività per la gestione del rischio di credito. L’obiettivo principale è quello di valutare finanziariamente i partner commerciali e di assegnare loro dei fidi commerciali in linea con quelle che sono le loro capacità finanziarie. Una corretta selezione e monitoraggio dei clienti sotto questo punto di vista permette all’azienda di ridurre le probabilità di dover sostenere delle perdite sui crediti e di avere maggiore certezza dei flussi di cassa. Alla luce della crisi che ha investito i mercati negli ultimi anni si è assistito ad una vera e propria evoluzione del credit manager che lo ha portato a proporsi come ago della bilancia delle scelte aziendali. Decidere con quali operatori avviare iniziative di business, concedere dilazioni nei pagamenti e selezionare fornitori con i quali intraprendere un rapporto di lungo termine sono ad oggi scelte decisive per evitare che l’azienda si trovi improvvisamente in crisi di liquidità, costretta a rincorrere le banche che proprio in questo periodo hanno ristretto i rubinetti del credito e lo concedono solo con elevati differenziali rispetto ai tassi ufficiali.

All’interno dell’azienda la figura del credit manager, in base alle dimensioni ed al modello organizzativo, si è posta trasversalmente tra il reparto finanziario e quello commerciale, passando da una situazione di costante conflitto con la funzione vendite, ad una collaborazione con l’obiettivo di ottimizzare il Working Capital, di cui il credito commerciale è una componente importante.

Nel percorso evolutivo del Credit Manager, un ruolo fondamentale è stato svolto dalla associazione nazionale di categoria ACMI che da sempre è punto di riferimento per i propri associati nel processo di crescita e di valorizzazione del ruolo attraverso convegni, studi e attività di formazione. Nel 2017 si è concluso il processo di certificazione di ACMI, tramite l’ente di certificazione TUV Rheinland, secondo lo standard internazionale di qualità ISO 9001:2015. Grazie a tale Certificazione l’ACMI si è dotata di una Linea Guida per la qualifica del ruolo di Credit Manager a lei associato. Qualificare la propria figura professionale rappresenta oggi una delle esigenze del Credit Manager. ACMI, grazie anche all’entrata in vigore della Legge 04/2013 che disciplina le professioni non organizzate in ordini o collegi, può, in alternativa ad altre soluzioni, rilasciare l’attestato di qualità e di qualificazione professionale dei servizi prestati dai propri associati. Qualificarsi non è comunque requisito necessario per l’esercizio dell’attività professionale ma è vero che avvalersi del servizio di un credit manager di provata esperienza e certificato sulla base anche di percorsi formativi è una garanzia della qualità del servizio che andrà a svolgere.

Tutto ciò rappresenta un enorme valore aggiunto per una categoria professionale che non ha, lo si ripete, nessun albo di riferimento e che da oggi ha la possibilità di essere professionalmente riconosciuta e valorizzata attraverso diversi canali che probabilmente nel breve periodo confluiranno in una unica soluzione.

Nel 2017 si è sviluppata una ulteriore ma collegata esigenza, quella per le aziende di valutare la certificazione del proprio processo di credit management.

Mutuando esperienze già presenti oltre confine si segnala l’opportunità e la possibilità di allineare il proprio processo di credit management alla Prassi UNI 44:2018. Attraverso la Prassi UNI le aziende interessate hanno a disposizione linee guida che attraverso le sei aree di organizzazione, personale, controllo, processi, sistemi ed auditing descrivono i principi basilari di un’efficiente Gestione del Credito.

Dotarsi di uno specifico processo di gestione del credito è fondamentale a prescindere dalla volontà di certificarlo. Lo Prassi UNI 44:2018  prevede di sottoporre il proprio processo di gestione del credito al controllo di un ente terzo di certificazione, accreditato, che andrà a verificare se l’azienda si è costruita una corretta policy del credito in base ai requisiti della norma internazionale. Tenerla poi aggiornata attraverso un audit annuale è un ulteriore passo per poter dimostrare a terzi interessati che l’azienda ha soddisfatto i requisiti minimi per la gestione del credito creando i presupposti importanti per il buon mantenimento della stessa. Dotarsi di una policy aziendale così come certificar eil processo secondo la prassi UNI 44:2018non è obbligatorio ma consigliato per offrire un’ulteriore garanzia ad un mercato che mostra deboli segnali di ripresa ed in cerca di rapporti stabili e sicuri.

Adeguare ed implementare il sistema di gestione del credito presenta diversi benefici:

  • Ridurre gli insoluti e le perdite sui crediti
  • Contenere i costi di recupero del credito
  • Ottimizzare la gestione del circolante
  • Migliorare i rapporti con il mondo finanziario (banche, assicurazioni del credito, factoring on line)
  • Favorire le migliori condizioni di partnership tra clienti e fornitori.
  • Adempiere all’obbligo di cu all’art. 2086 c.m. che impone all’imprenditore i dovere di dotarsi di assetti organizzativi idonei a prevenire la crisi e garantire la continuità aziendale.

Quella della valorizzazione del ruolo e della certificazione del processo, è stato  un percorso avviato e concluso anche nelle  aree collaterali a quelle del credit management come la tesoreria e l’amministrazione e finanza.

Come ACMI anche AITI (Associazione Italiana Tesorieri di Impresa) e ANDAF  (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari)  hanno da poco  pubblicato, rispettivamente, la Prassi UNI 68:2019 e la Prassi UNI 104:2021

Il tutto per permettere all’intera filiera di dare nel breve adeguate risposte a quel sistema bancario e finanziario che, per l’effetto della nota crisi, da anni, ha ridotto gli affidamenti mettendo in corto circuito il sistema e, di certo, non aiutando le imprese a reagire.

ARTICOLO PUBLIREDAZIONALE

L’Avvocato Andrea Arnaldi è Fondatore e Managing Partner di Lexant, studio legale con 40 professionisti e 4 sedi in Italia, che offre servizi innovativi a multinazionali e PMI. Nato a Milano nel 1970 si occupa principalmente di assistenza e consulenza legale nei progetti industriali di investimento nei mercati esteri; fusioni ed incorporazioni, diritto del trasporto nazionale ed internazionale, diritto commerciale, diritto fallimentare.