Dalla Redazione Investor, servicer e debt buyer NPL e crediti deteriorati

EBA: Dato positivo su copertura NPL per le banche Italiane

L’Autorità bancaria europea (EBA) ha pubblicato il suo cruscotto dei rischi trimestrale insieme ai risultati dell’edizione primaverile del questionario di valutazione dei rischi (RAQ). I dati del Q1 mostrano che il CET1 ratio è leggermente aumentato su base fully loaded. Il rapporto NPL è migliorato ulteriormente, ad eccezione di alcuni settori che potrebbero essere stati maggiormente colpiti dalla pandemia. La redditività delle banche è migliorata significativamente.

Il CET1 ratio è aumentato ancora leggermente nel 1° trimestre 2021. Ha raggiunto il 15,6% su base fully loaded in un aumento quasi parallelo del numeratore (CET1 capital) e del denominatore (risk weighted assets, RWA). Quest’ultimo è arrivato in parallelo a un aumento delle attività totali. Il leverage ratio è sceso dal 5,8% nel 4° trimestre 2020 al 5,6% nel 1° trimestre 2021 su base fully loaded.

Il rapporto NPL è diminuito nonostante un leggero aumento dei volumi di NPL. Ha raggiunto il 2,5%, in calo di 10 pb rispetto al trimestre precedente. Anche se il rapporto NPL è diminuito in media generale, alcuni settori hanno registrato un aumento. L’aumento maggiore è stato registrato tra i servizi di alloggio e di ristorazione (in ulteriore aumento dall’8,4% al 9,0% trimestrale) e tra le arti, l’intrattenimento e il tempo libero (in ulteriore aumento dal 7,2% al 7,9%). Il volume dei prestiti forborne è aumentato del 7,6% nel T1. Tuttavia, in mezzo all’aumento ancora più pronunciato del denominatore (prestiti e anticipi totali) il rapporto di forbearance è rimasto invariato al 2,0%. Il rapporto di fase 2 è leggermente diminuito dal 9,1% al 9,0% nel 1° trimestre.

Con riferimento all’Italia, il patrimonio di base fondamentale delle banche, a regolamentazione pienamente rispettata e’ poco sotto il 15%, leggermente inferiore alla media delle 131 banche oggetto dell’analisi. Nel nostro paese l’NPL Ratio si attesta poco sotto il 5% risultando ancora superiore alla media europea pari al 2,5%.

Positivo invece il dato sul tasso di copertura dei crediti non performing che in Italia arriva al 53% a fronde di una media UE del 44,7%.

 

 

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