Dalla Redazione Fintech In Evidenza

Invenium Legaltech, la nuova startup di Invenium che punta a rivoluzionare la gestione del credito internazionale. Intervista a Paolo Colombari, Ceo di Invenium Legaltech

Invenium Legaltech è una startup innovativa che nasce dall’expertise di Invenium – dal 1996 attiva nell’area ad alta specializzazione della gestione crediti Export.

Il settore NPL è focalizzato sul credito non-performing di origine bancaria e finanziaria; il tema della gestione del credito deteriorato è ormai saldamente controllato da grossi player, ognuno dei quali spesso ha il compito di gestire miliardi di euro.

Il mondo del credito Export, invece, è ancora presidiato in larga parte dagli studi legali e – in questo senso – il nostro obiettivo è quello di fare un grosso percorso evolutivo: abbiamo deciso di veicolare l’esperienza ultraventennale di Invenium in una società Legal Tech, che potrà supportare il mondo Corporate attraverso una piattaforma digitale fortemente innovativa. Gestione crediti Export in tutto il mondo, integrazione dei servizi legali, assicurativi e finanziari: questi i nostri obiettivi per supportare in modo sempre più efficace le realtà più dinamiche del nostro tessuto economico.

Un supporto importante per il Sistema Italia, che vogliamo però fornire anche in ambito internazionale. Occorre superare una visione prettamente nazionale, considerando invece le dimensioni di un mercato mondiale che vale 19.000 miliardi di euro (il mercato europeo ne vale 5.000). In questo ambito l’Italia occupa una posizione di rilievo essendo l’ottavo esportatore al mondo, ma ci sono altri paesi che giocano da grandi player.

Perché gli altri operatori attivi nella gestione del credito non si rivolgono al mercato del credito internazionale?

Perché è più complicato. Gli investitori hanno bisogno di sequenzialità e tendenzialmente cercano di percorrere i passi del passato, ma questo crea effetti distorsivi del mercato. Non esiste solo il mercato del credito bancario, e penso soprattutto al credito commerciale che merita un’attenzione specifica. Se è vero che è molto più difficile gestire il credito internazionale noi crediamo si possa raggiungere l’obiettivo industrializzando i processi.

 Come vi muovete tra le differenti normative?

In questo è fondamentale la professionalità del team. Noi ereditiamo il team di Invenium che è stato già testato per un quarto di secolo e questo ci permette di partire con un enorme valore aggiunto. Il nostro motto è “l’esperienza guida l’innovazione” perché bisogna partire dalla conoscenza dei punti deboli e di quello che va ottimizzato, per poter migliorare ed affrontare nuove sfide. In questo momento abbiamo un polo di 10 persone che lavorano su Milano e possiamo contare su un team di oltre 100 persone che collaborano con la startup in tutto il mondo. Nei prossimi mesi prevediamo una forte crescita, soprattutto in ambito estero.

Qual è il vostro target di riferimento?

Il nostro obiettivo è quello di costruire un player internazionale molto forte, più grande e più tecnologico, che sia in grado di operare nel mondo, da un lato a supporto di tutte le PMI, e dall’altro lavorando al fianco di piccoli e grandi esportatori. A tal proposito la seconda grande sfida è la creazione di una piattaforma, che stiamo ancora implementando, che offre servizi dedicati alla gestione dei crediti export. Ad oggi esiste una piattaforma beta, che si chiama MyCreditmanager.it, dove una PMI può già trovare oltre 50 tipologie di supporto gestionale consulenziale, legale e assicurativo, in una visione globale di tutela del credito corporate. L’obiettivo è quello di creare una sorta di “Google” dei servizi di tutela e supporto del credito corporate a 360 gradi, che consenta alle società grandi e piccole di evitare un enorme dissipazione di tempo (risorsa sempre più preziosa) e di opportunità, perdendo giorni interi tra telefonate, incontri e ricerche, non trovando un hub unificato che faciliti il lavoro.

La piattaforma includerà algoritmi predittivi grazie ai quali le società creditrici comprenderanno i tempi del mandato, il livello di rischio, le probabilità di successo, i costi, le tipologie di strategie. Il cliente potrà monitorare in via continuativa i risultati. Per le attività stragiudiziali abbiamo inserito un meccanismo di gaming: il creditore, infatti, potrò visualizzare un counter che gli indicherà il graduale decrescere delle commissioni di recupero, che diminuiranno con l’aumentare delle tempistiche: questo ci spinge e ci spingerà a fare sempre meglio …è il contrario del vecchio proverbio “causa che pende, causa che rende”! Nel rispetto del mondo legale, che per noi rappresenta un mondo di reali e preziose competenze, vogliamo operare come un’alternativa più accessibile per chi non può sostenere costi elevati. Per questo abbiamo lanciato sulla piattaforma di Backtowork una campagna di crowdfunding, con l’obiettivo di rendere questa piattaforma democraticamente accessibile anche a piccoli investitori e piccole realtà, con l’auspicio che anche i grandi investitori attivi nel mondo NPL classico comprendano la necessità di differenziare le strategie concentrandosi anche sul credito Export. 

 Come si inserisce questa piattaforma nel post Covid, ovvero nel momento in cui si prevede l’ondata di nuovi crediti problematici?

La piattaforma non è stata pensata per affrontare l’emergenza della pandemia, tant’è che è stata programmata prima, ma si inserisce perfettamente nel contesto post Covid perché, purtroppo, il livello di ritardi e mancati pagamenti cresce in Italia ma anche in tutto il mondo.

Avete delle previsioni rispetto a questi ritardi?

Durante il primo lockdown in Italia si parlava di un ritardo per una fattura su 5. Ad oggi non abbiamo dati aggiornati a livello mondiale, ma è palese che ci siano aree di importanza economica strategica, come l’oriente, che sono state messe in ginocchio dalla pandemia. L’ultima cosa da fare, di fronte ad un ritardo di pagamento, è abbandonare il credito a se stesso.

Come vi ponete rispetto al ritardo della giustizia?

Rivolgendoci soprattutto sull’estero la nostra visione è diversa. In ambito europeo ci sono dei margini di efficienza, ma confermiamo che il problema dei tempi lunghi della giustizia rimane un problema globale. A livello mondiale, oggi, il tema della sostenibilità e dell’accessibilità della giustizia anche in ambito Corporate non sembra una priorità. E invece si tratta di temi essenziali per lo sviluppo e il benessere di ogni tessuto produttivo, che occorre evidenziare e affrontare anche in un contesto internazionale.

Il tema della specializzazione sarà fondamentale per la gestione della nuova ondata di crediti deteriorati?

Nell’ambito del credito internazionale noi lavoriamo principalmente con il credito “fresco”, quindi con posizioni UTP, ed è molto più frequente che il nostro cliente sia ancora attivo commercialmente. In questo contesto il processo è molto dialogico: è fondamentale un lavoro di squadra con il creditore, che necessita di supporto nell’organizzare la ristrutturazione del debito, attività di riconciliazione contabile e di gestione delle controversie. Molto spesso il nostro cliente non è sufficientemente organizzato a livello di processi interni: noi gli proponiamo un processo di ridisegno delle procedure interne, in cui ci occupiamo anche di riformulare la contrattualistica internazionale. E’ necessario un cambio di percezione che porti a considerare gli adempimenti giuridici come possibili opportunità, che si ripercuotono positivamente sul futuro di ogni azienda, dalla più piccola alla più grande.

Al mondo dei servizi legali, agli advisor, ai player specializzati proponiamo con entusiasmo di entrare nella progettualità di Invenium Legaltech, e partecipare alla rivoluzione in corso nel mondo della gestione del credito e della consulenza specializzata.