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Cartelle, il condono allunga la proroga della pace fiscale (ma solo per chi è in regola)

Il nuovo condono delle cartelle esattoriali fino a 5mila euro concede più tempo per chi deve saldare il conto della pace fiscale. Dall’intreccio di norme introdotte in materia di riscossione dal decreto Sostegni, quello che i giuristi chiamerebbero !combinato disposto”, per chi ha rate della rottamazione-ter e del saldo e stralcio del 2020 e del 2021 il nuovo decreto li sposta in avanti, rispettivamente, fino a luglio e fino a novembre. La cancellazione delle cartelle datate 2000-2010 fino a 5mila euro riguarderà anche quelle con i debiti residui delle pace fiscale e, finché un decreto del ministero dell’Economia non fisserà le regole per lo stralcio delle cartelle, i pagamenti hanno beneficiato di una proroga lunga. Non solo.

Cinque giorni di tolleranza

Oltre al condono ad allungare ulteriormente i tempi ci pensa la regola, applicata anche a questa tornata di pagamenti della pace fiscale, dei 5 giorni di tolleranza per il cosiddetto “lieve inadempimento”. Così, ad esempio, il termine del 31 luglio 2021, data entro cui devono essere pagate tutte le rate della rottamazione-ter in scadenza nel 2020, per effetto della tolleranza si sposta in automatico a lunedì 9 agosto 2021. E questo grazie al calendario che viene in ulteriore soccorso ai debitori in cerca di “pace” e gli fa guadagnare anche il primo week end di agosto fissando il versamento al primo giorno feriale, come detto al 9 agosto.

Proroga e benefici solo per chi è in regola

La possibilità di utilizzare tempi lunghi per i pagamenti e soprattutto di non dover rinunciare ai benefici della rottamazione-ter, della definizione dei debiti doganali e del saldo e stralcio è vincolata sia la fatto di essere in regola – come chiarito anche dalle Faq di agenzia Entrate Riscossione (Ader) – con i pagamenti dilazionati del 2019 sia al fatto che entro il nuovo termine del 31 luglio 2021 o del 9 agosto 2021, in caso dei 5 giorni di tolleranza, dovranno essere versate tutte le rate della rottamazione-ter che erano in scadenza il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio, il 30 novembre 2020 e che non sono state ancora versate.

Rinvio lungo anche per rate 2021

Stesse regole anche per il saldo di tutte le rate del 2021 della rottamazione ter, della definizione agevolata di diritti doganali e del saldo e stralcio. Il termine di versamento è stato fissato dal decreto sostegni al 30 novembre 2021 e anche in questo caso i cinque giorni di tolleranza con il gioco delle domeniche e dei giorni lavorativi diventano 6 allungando il termine di pagamento dunque a lunedì 6 dicembre 2021. Anche in questo caso per beneficiare della pace fiscale entro queste date bisognerà aver saldato sia tutto il conto 2020 sia pagare in unica soluzione le rate in scadenza il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre 2021.

Cosa succede se si paga oltre i termini

Se il pagamento avverrà oltre i termini previsti o per importi parziali, la definizione agevolata delle cartelle non andrà a buon fine e di fatto si decade dalla pace fiscale con i versamenti effettuati che saranno considerati dall’agente pubblico della riscossione come un acconto sulle somme dovute. Inoltre va ricordato che chi decade dalla rottamazione-ter per mancato, insufficiente o tardivo versamento delle somme scadute nel 2019, che non possono beneficiare del nuovo termine previsto per il pagamento delle rate in scadenza nel 2020, grazie alle novità introdotte dal decreto Rilancio (Dl 34/2020), può sempre richiedere la rateizzazione delle somme ancora dovute rientrando così nei piani di rateizzazioni ordinari che agenzia Entrate Riscossione (Ader) concede ai contribuenti. La possibilità è stata prevista anche dal decreto Ristori (Dl 137/2020) per i debiti per i quali i contribuenti avevano chiesto e ottenuto le precedenti edizioni della rottamazione e poi sono successivamente decaduti dai benefici della pace fiscale per il mancato pagamento delle rate.

Autore: Marco Mobili

Fonte: Il Sole 24 Ore

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