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L’Istituto per il credito sportivo cede ad Amco Npl per 47 mln euro

L’Istituto per il credito sportivo (Ics) ha ceduto pro-soluto ad AMCO (la ex SGA) crediti in sofferenza derivanti da mutui ipotecari, per un ammontare di 47 milioni di euro lordi. L’operazione è stata gestita con il supporto e l’assistenza dei legali interni di Ics e dello studio RCCD.

Si tratta della prima cessione in blocco per l’Istituto per il credito sportivo, l’unica banca pubblica italiana a sostegno dello sport e della cultura, guidata dal presidente Andrea Abodi e dal direttore generale Paolo D’Alessio. La banca, infatti, sinora aveva cercato di gestire in casa le sue posizioni deteriorate, che a fine 2018 erano un totale di 291 milioni di euro lordi, di cui 167,7 milioni sofferenze.

Nel bilancio 2018, infatti, si legge che “l’Istituto ha la possibilità, sorretta da un’ampia dotazione patrimoniale, di perseguire una strategia di gestione interna del credito deteriorato. La vendita degli NPL sposterebbe valore all’esterno e determinerebbe per l’istituto delle minusvalenze considerati i prezzi che lo specifico mercato sta esprimendo. L’NPE strategy, elaborata dall’istituto, approvata dal Cda e inviata alla vigilanza, definisce la strategia di gestione in house delle esposizioni deteriorate, allocando i rapporti problematici all’interno di contenitori omogenei di iniziative volte a massimizzare il recupero e ottimizzare le tempistiche di chiusura. I contenitori sono 7 e sono di seguito descritti sinteticamente:
– Procedure su operazioni garantite dal comune di Roma: prosecuzione delle attività di recupero sulle operazioni garantite dal comune di Roma;
– Procedure su posizioni garantite da BCC di Roma: prosecuzione delle procedure (giudiziali e non) attivate sulle posizioni garantite dalla BCC di Roma;
– Accordi stragiudiziali: strategia attivata su un portafoglio di posizioni per le quali si può chiudere a breve un accordo stragiudiziale;
– Misure di forbearance: con l’obiettivo di ritorno in bonis dopo il periodo di osservazione;
– Iniziative giudiziarie: sulle posizioni per le quali non è possibile applicare nessuna delle precedenti misure;
– Write-off su posizioni senza possibilità di chiusura: sulle posizioni con elevato tasso di copertura e per le quali non è possibile applicare nessuna delle precedenti misure;
– Monitoraggio e gestione: dedicato per le posizioni in watch-list al fine di intervenire preventivamente e aumentare la probabilità di rientro in bonis”.

AMCO nel dicembre 2019 aveva rilevato altri 2,8 miliardi di euro di Npl e Utp da Carige, a seguito dell’aumento di capitale della banca e lanciato con Prelios sgr l’atteso progetto Cuvée, il fondo per gestire gli Utp immobiliari oggi sui bilanci delle banche italiane medio-grandi.

Sul fronte delle acquisizioni di nuovi portafogli, secondo indiscrezioni, AMCO starebbe per comprare crediti deteriorati di Banca Popolare di Bari per un importo pari a 1 miliardo di euro, mentre Mediocredito Centralel’istituto controllato dal ministero dell’Economia attraverso Invitalia, potrebbe acquisire un ulteriore portafoglio performing per un altro miliardo. Sempre AMCO dovrebbe acquisire da Mps un portafoglio di Utp da 7 miliardi di euro.

Fonte: BeBeez