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Mattone, Milano sarà leader del decennio

Londra, Parigi e Berlino sono fuori portata, ma se si confronta Milano con le altre città europee paragonabili per dimensione e ruolo economico si scopre che la metropoli nel prossimo decennio sarà leader continentale del real estate. Per avere qualche termine di confronto nel capoluogo lombardo sono previsti investimenti immobiliari per nuove edificazioni per 13,1 miliardi di euro, contro i 10,8 di Monaco di Baviera e i 10,2 di Amsterdam. Valori che si aggiungono a quelli delle opere in corso: a fine 2018 erano infatti già cantierate in città operazioni residenziali per 320 milioni di euro, commerciali per 458 mentre di oltre 2 miliardi è il valore dei complessi terziari.

L’orizzonteGrazie al varo del Piano di governo del territorio è possibile per Milano guardare anche un po’ più in là nel tempo e arrivare al 2034, scoprendo che per i prossimi 15 anni il totale degli investimenti pianificati tocca i 21 miliardi, grazie ai quali saranno realizzati 6,3 milioni di metri quadrati di superficie; di questi, 2,7 milioni saranno per nuove residenze. I numeri che abbiamo citato e che presentiamo in dettaglio nelle tabelle di questa pagina sono desunti dal rapporto sul mercato immobiliare milanese realizzato da Scenari immobiliari e Risanamento; al centro dello studio il ruolo crescente delle periferie nel futuro della città.

Le trasformazioni immobiliari localizzate nelle aree semicentrali, periferiche e nella prima cintura dell’hinterland interesseranno infatti una superficie sviluppabile di circa 5,8 milioni di metri quadrati con un peso sull’intero territorio del 92% e un valore di mercato di circa 18 miliardi, ovvero l’85% del totale. Oltre ai nuovi complessi abitativi (12,6 miliardi di valore), terziari (2,1 miliardi che però si aggiungono agli altri due miliardi già in corso di ultimazione) e commerciali (3,4 miliardi) ci saranno campus universitari, strutture sanitarie e centri della ricerca scientifica, impianti sportivi e spazi espositivi, allo scopo di trasformare sempre più Milano in una città policentrica, mentre le poche iniziative possibili all’interno della Mura spagnole deriveranno dalla demolizione o trasformazione di edifici esistenti.

I 21 miliardi complessivi sono riferiti al valore delle nuove edificazioni, ma l’effetto economico sarà molto più forte, perché la riqualificazione di intere porzioni della città porterà beneficio a tutto il mercato immobiliare.

I numeriLa rigenerazione di interi quartieri avvenuta a cavallo dell’Expo ha infatti già portato a un maggiore interesse sull’esistente da parte degli investitori istituzionali e in particolare degli operatori esteri: lo scorso anno, ad esempio. quello milanese è stato, tra quelli confrontabili in Europa, il mercato che ha visto la maggiore quota di investimenti dall’estero: il 48% su un totale di 3,1 miliardi. Tornando un po’ indietro, dal 2013 il totale degli investimenti in città è stato di 15,8 miliardi, il 58% non italiano. A livello nazionale Milano non teme rivali: dal 2013 infatti quasi due terzi (il 64,3%) dei capitali investiti da operatori istituzionali in Italia hanno avuto come destinazione Milano, che anche nel primo trimestre, con una quota del 55% degli investimenti, ha ribadito la sua leadership.


Autore: Gino Pagliuca
Fonte:

Il Corriere della Sera

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