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Unicredit ha tempo fino al 2024 per fare pulizia degli Npl

Unicredit dovrà completare la «pulizia» dei crediti deteriorati in bilancio entro il 2024. Il termine – ha comunicato la banca – è stato stabilito dalla Bce ed è più stretto rispetto alle concorrenti che, seppur con tempi diversi da istituto a istituto, hanno tempo fino al 2026 per completare la copertura sui crediti deteriorati.

La banca ha fatto sapere che dal terzo trimestre del 2016 la banca ha ridotto il suo portafoglio di crediti dubbi di «oltre 36 miliardi di euro». Ciò le ha permesso si portare l’npe ratio (rapporto tra esposizioni deteriorate e totale dei crediti) della core bank «al 4,3% nel terzo trimestre del 2018, in linea con un campione comparabile di banche».

Contestualmente – si legge nel comunicato – la banca «si è impegnata a completare il run-off (la ‘chiusura’, ndr) del suo portafoglio non-core entro il 2021». Unicredit dispone allo stato attuale di «una copertura al 62% degli npe» che è risultata «la più alta» tra il campione delle banche dell’Eurozona sottoposti agli stress test in condizione avverse. Livello che l’istituto considera «totalmente adeguato».

Unicredit stima «che il dialogo regolamentare con la Bce» sui crediti deteriorati «possa condurre a un impatto annuale a una singola cifra bassa in termini di punti base sul suo Cet1», principale indicatore di solidità patrimoniale, «per ogni copertura aggiuntiva del suo stock di Npe (esposizioni non performanti, ndr)».

La nota è stata pubblicata sulla scia delle indiscrezioni pubblicate da Il Sole 24 Ore nell’edizione di martedì 15 gennaio in cui si dava conto delle lettere inviate dalla Vigilanza bancaria ai principali istituti di credito in relazione alle operazioni di copertura dei crediti a rischio da effettuare in futuro.


Fonte:

Il Sole Ore

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