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Mps cede incagli per 420 milioni a Farallon e Algebris

Arriva a conclusione la vendita di 420 milioni di euro di posizioni Utp (cioè i crediti «unlikely to pay»), quindi incagli con un sottostante immobiliare, da parte del gruppo bancario senese Monte dei Paschi.
Secondo le indiscrezioni, la banca guidata da Marco Morelli ha infatti scelto due cordate di compratori, fra i quali verrà suddiviso il pacchetto di incagli immobiliari.
I soggetti che si sono aggiudicati la gara sono infatti, da una parte, una cordata composta dal servicer Aurora Recovery Capital e, sul lato degli investitori, da Gwm e Farallon, e dall’altra parte un consorzio ch vede il gruppo Frontis e, come investitore, Algebris, il gruppo finanziario londinese fondato da Davide Serra.
A passare di mano sarà, dunque, il portafoglio denominato «Alpha 2». Il pacchetto di incagli riguarda circa una trentina di posizioni soprattutto nel settore del real estate (tra le quali le posizioni debitorie della famiglia di immobiliaristi romani Pulcini e alcune relative alla catena alberghiera Una Hotels della famiglia Fusi).
Il sottostante, oggetto della cessione, sarebbe anche formato da numerosi progetti immobiliari, per i quali sarà necessaria nuova finanza per il rilancio.
Le offerte vincolanti erano arrivate alla fine dello scorso anno, e una decisione sui compratori è stata presa a fine dicembre. In corsa, come competitor, c’erano anche i gruppi statunitensi Fortress e Cerberus, ma inizialmente la procedura ha visto tra i potenziali acquirenti anche la banca d’affari Bank of America-Merrill Lynch e il fondo Bain Capital Credit.
Con questa operazione, che si aggiunge ai portafogli Sandokan 1 e 2 di Unicredit, Aurora Recovery diventa uno dei servicer italiani più rilevanti del mercato italiano, attivi nei «large Utp», cioè nei crediti problematici di larghe dimensioni.
L’operazione si configura all’interno del piano di pulizia di bilancio dell’istituto senese, su cui la Bce batte il tempo (si vedano gli altri servizi a pagina 4). È probabile che nei prossimi mesi vengano ceduti altri portafogli di «unlikely to pay», anche in osservanza della richiesta generalizzata a tutte le banche europee della Bce sui crediti deteriorati emersa venerdì, quando la Vigilanza europea ha imposto di azzerare il peso dei crediti problematici entro sette anni.
La tabella di marcia sta proseguendo. A inizio gennaio proprio Monte dei Paschi ha annunciato di aver ceduto un pacchetto di crediti non performing per un totale di 3,5 miliardi di euro. Di questi 1,16 miliardi hanno visto come acquirente Banca Ifis.
La banca senese ha anche specificato che il «portafoglio di inadempienze probabili (Utp) è ridotto nell’anno di circa 1,9 miliardi rispetto a un target di piano di 1,5 miliardi».


Autore: Carlo Festa
Fonte:

Il Sole 24 Ore

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