Credito e consumatori Dalla Redazione

Risparmiatori italiani: molti little beaver, pochi sparing. Manca una pianificazione efficiente

Sul fatto che sia sempre più necessario assicurarsi un futuro dignitoso gli italiani non hanno dubbio, specie a fronte della crisi che da anni attanaglia il Paese. Ma quello che emerge da una ricerca realizzata da SWG in collaborazione con CNP Partners, la società del Gruppo CNP Assurances attiva in Italia nei settori del risparmio e della protezione della persona, è che nonostante la presa di coscienza che mantenere per il futuro un tenore di vita sostenibile non sia semplice, allo stesso tempo manca la consapevolezza per provvedere ad una pianificazione finanziaria efficiente. Lo studio, realizzato con metodo misto (CATI/CAWI) si basa su un campione di 1000 persone, di età compresa fra i 35 e i 70 anni, responsabili o corresponsabili delle decisioni finanziarie delle famiglie.

In dettaglio, si legge nello studio:

  • l’81% degli intervistati , e nello specifico la percentuale sale tra coloro che sono nella fascia d’età 45-54 e fra coloro che convivono con figli, è conscio del rischio che il proprio assegno pensionistico possa non consentire lo stesso tenore di vita alla famiglia.
  • Ben il 78% del campione teme che si troverà in difficoltà economiche senza un supporto da parte delle istituzioni ,
  • e l’86% delle famiglie italiane è in ansia perché teme che non potrà aiutare i propri figli in futuro. Le preoccupazioni per il domani portano gli italiani a comportarsi in modo differente nei confronti dei propri risparmi e/o investimenti.

Sono risultate 4  le tipologie di risparmiatori emersi dallo studio, eccoli nel dettaglio:

  1. La maggior parte, il 57% sono little beaver o formichine, queste famiglie reagiscono all’incertezza per il futuro cercando di essere molto prudenti e accorti nei confronti del risparmio, considerano, altresì i prodotti di investimenti qualcosa di troppo complesso e assolutamente troppo rischioso, in parte da evitare. Quei pochi che investono sono attenti e lo fanno nella prospettiva primaria di proteggere il proprio avvenire assicurandosi il capitale, che mai deve essere posto in discussione.
  2. Poi vi sono gli easy touch, il 38% del campione, anch’essi ritengono gli investimenti troppo complessi e non sono propensi alla pianificazione finanziaria.
  3. Seguono i trader, pari al 17% del totale, che hanno invece una buona conoscenza del mondo degli investimenti finanziari e considerano i vari prodotti d’investimento uno dei modi migliori per far fruttare il proprio capitale, affinché possa crescere e risultare una fonte di serenità per il futuro;
  4. In ultimo vi sono gli sparing che rappresentano il 10% del totale tendenzialmente giovani, ma che hanno già costituito una famiglia. Sono coloro che stanno particolarmente attenti alla pianificazione e che investono nei prodotti finanziari confidando sia nel rendimento che nella protezione del capitale. Il fine è quello di ambire con il rendimento, eventualmente ottenuto, ad una vecchiaia serena e alla possibilità di sostentamento dei progetti dei propri figli.

Dall’analisi effettuata emerge inoltre come il 58% degli investitori non abbia la tendenza a coinvolgere i propri figli, o se lo fa in maniera molto marginale,  nelle decisioni famigliari d’investimento. Questo affermano gli esperti che hanno condotto la ricerca potrebbe essere dannoso, in quanto non permette ai giovani di sviluppare quella sana consapevolezza di quanto sia importante saper pianificare le proprie finanze.