Dalla Redazione Fintech

Fintech, la BCE pubblica la guida per autorizzare l’attività bancaria

Da Francoforte arrivano indicazioni chiare su come autorizzare l’attività bancaria dei soggetti Fintech, contribuendo allo sviluppo di prassi di vigilanza comuni e accrescendo la trasparenza del settore. Qualche giorno fa la Banca Centrale Europea ha pubblicato due guide, frutto di consultazioni pubbliche avviate l’autunno scorso: la Guida alla valutazione delle domande di autorizzazione all’attività bancaria degli enti creditizi fintech, e una più generale Guida alla valutazione delle domande di autorizzazione all’attività bancaria, che illustra il processo generale di presentazione dell’istanza e i requisiti di valutazione riguardanti la governance, la gestione dei rischi e il capitale. In una nota diffusa il 23 marzo, la BCE precisa che “la guida relativa agli enti creditizi fintech tratta aspetti relativi alla valutazione di vigilanza delle istanze che sono particolarmente rilevanti per la natura specifica delle banche con modelli imprenditoriali fintech”.

Per superare le preoccupazioni relative ai fallimenti delle startup fintech, la BCE chiede di dotarsi sin da subito dei capitali necessari a coprire le perdite affinché i correntisti vengano salvaguardati sin dall’inizio. Quindi la startup dovrà dimostrare alle Autorità di vigilanza di essere dotata di sufficienti capitali a riserva per coprire le perdite fisiologiche legate al lancio del business nei primi 3 anni di vita e, in alcuni casi, anche per coprire i costi relativi a un eventuale piano di uscita dal business che non imponga perdite ai depositanti, ma venga tutto condotto attingendo ai fondi propri della banca fintech. A tal proposito alle Autorità andrà fornito un business plan dettagliato di tutte le perdite previste nei primi tre anni di vita e i flussi finanziari del periodo che porti al punto di breakeven.

La Banca Centrale Europea affronta anche la questione del rischio di fuga dei depositi, ovvero di una maggiore volatilità legata alla facilità con cui un correntista “fintech” è più propenso a chiudere il proprio conto web e riaprirne un altro, se trova condizioni più interessanti. Per far fronte a questo fenomeno e proteggersi dal rischio di liquidità, la banca fintech dovrebbe dotarsi di un cuscinetto di capitale in più.