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In arrivo indici antiriciclaggio per le criptovalute

Indici antiriciclaggio per le cripto valute. La taskforce Ocse che predispone gli alert antiriclaggio (Fatf-Gafi) è stata ufficialmente investita del compito di elaborare gli stessi per la materia delle cripto valute. “Ci impegniamo a implementare gli standard FATF quando si applicano alle criptovalute, attendiamo con ansia la revisione del GAFI di tali standard e chiediamo al GAFI di promuovere l’implementazione globale” è questo l’impegno che arriva dalla nota conclusiva dei lavori del G20 che si è concluso in Argentina il 21 marzo.

Non una semplice dichiarazione di principio ma un input operativo che trova già almeno in Italia terreno fertile. E’ stato posto infatti in consultazione il decreto che istituisce il registro delle valute virtuali con il censimento degli operatori che ricevano pagamenti in bitcoin e affini. Inoltre, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, la direzione V del ministero dell’economia che si occupa degli adeguamenti antiriciclaggio sta monitorando il fenomeno per tradurre in chiarimenti normativi la materia.

Dunque dai ministri economici che hanno presieduto il G20 arriva un segnale chiaro che lega il controllo dei bitcoin ai temi ormai inscindibili di antiriciclaggio e elusione fiscale: “Le criptovalute, tuttavia, sollevano questioni relative alla protezione dei consumatori e degli investitori, all’integrità del mercato, all’evasione fiscale, al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. I cripto-asset mancano dei requiti chiave delle valute sovrane”. Sottolinea la nota del G20 che aggiunge: “ Ad un certo punto potrebbero avere implicazioni sulla stabilità finanziaria”.

Durante l’incontro di Buenos Aires (si veda ItaliaOggi del 17/3/18) l’Ocse ha illustrato i lavori del primo interim report sulla tassazione digitale evidenziando, a differenza del primo punto di arrivo dell’Ue (si veda altro articolo a pagina 28) che il percorso è ancora lungo prima di inviduare una soluzione a livello globale condivisa: “Gli impatti della digitalizzazione dell’economia sul sistema fiscale internazionale rimangono questioni chiave irrisolte”, sottolineano nella nota finale, “accogliamo con favore l’Interim report dell’OCSE che analizza l’impatto della digitalizzazione dell’economia sul sistema fiscale internazionale. Ci impegniamo a lavorare insieme per cercare una soluzione basata sul consenso entro il 2020, con un aggiornamento nel 2019”.

Nella nota si sottolineano anche i progressi compiuti in materia di trasparenza fiscale, annunciando anche che l’implementazione dello scambio di informazioni nel corso del 2018 che riguarderà altre giurisdizioni procede senza ostacoli. Infine nella nota, con un riferimento agli Usa che non hanno firmato la convenzione multilaterale Ocse, arriva la richiesta a: “tutte le giurisdizioni di firmare e ratificare la Convenzione multilaterale sulla mutua assistenza amministrativa in materia fiscale. Attendiamo con impazienza le raccomandazioni dell’OCSE su come rafforzare ulteriormente i criteri per valutare la conformità delle giurisdizioni con gli standard di trasparenza fiscale concordati a livello internazionale”.


Fonte:

Italia Oggi

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