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Bruxelles rinvia le nuove regole sulle criptovalute

Le criptovalute, come il Bitcoin, sono un potenziale pericolo per gli investitori e il mercato, tanto che la Commissione europea sta valutando se e come introdurre nuova legislazione per meglio controllare un fenomeno dalle numerose ramificazioni. Una decisione, in un senso o nell’altro, giungerà però solo tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo, dopo uno scambio di vedute anche a livello internazionale, in particolare al prossimo G-20 finanziario di Buenos Aires.
L’esecutivo comunitario ha organizzato ieri una tavola rotonda a porte chiuse per discutere del tema con i principali protagonisti di un mercato che in Europa pesa ancora molto poco. Le contrattazioni in euro di criptovalute rappresenta il 4-5% del mercato mondiale, secondo le cifre di Bruxelles. Agli occhi del vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis, le criptovalute espongono riparmiatori e investitori a «rischi significativi». Ciò detto, poiché il peso di questo particolare settore rimane tutto sommato limitato, l’esecutivo comunitario preferisce per ora avanzare lungo due traiettorie preliminari. In primo luogo, vuole verificare se la legislazione europea e le legislazioni nazionali possano permettere un controllo efficace delle criptovalute. In secondo luogo, poiché il problema è globale, vuole toccare con mano le opinioni degli altri paesi, in particolare nel foro del G-20, il prossimo a livello finanziazio è previsto in luglio.
«Non possiamo escludere di dover agire unilateralmente in Europa in assenza di decisione internazionale – ha spiegato ieri il vice presidente Dombrovskis -, ma ciò dipenderà dalle nostre discussioni», sia a livello europeo che sul piano internazionale. Nel frattempo, Bruxelles ha modificato una direttiva sul riciclaggio del denaro sporco e chiesto alle autorità di vigilanza europee di aggiornare le loro istruzioni rivolte agli attori di mercato e ai consumatori.
Nei fatti, la Commissione è combattuta sul da farsi. Da un lato le criptovalute sono un potenziale investimento pericoloso. Dall’altro rappresentano anche un modo per raccogliere liquidità. La Commissione ha annunciato che in marzo intende presentare un piano d’azione nel campo della tecnologia finanziaria (FinTech in inglese). Il Bitcoin è stato al centro di contrattazioni molto volatili a cavallo dell’anno scorso, con forti oscillazioni.
Secondo un resoconto di un esponente comunitario, i partecipanti alla tavola rotonda si sono trovati d’accordo per notare che la forte volatilità delle criptovalute è un fattore di rischio. Vi sono inoltre evidenti problemi operativi nella gestione di questi mercati, che in passato sono stati oggetto di attacchi cibernetici. Per quanto riguarda l’eventuale necessità di regolamentare il settore in modo più specifico, i partecipanti si sono dimostrati divisi.
Alla tavola rotonda di ieri, che si è svolta qui a Bruxelles, hanno partecipato enti europei (come l’Autortià bancaria europea), organizzazioni non governative (come Finance Watch), associazioni imprenditoriali (come la Federazione bancaria europea), rappresentanti del mondo accademico (come l’Università di Münster), e alcuni paesi membri (dalla Bulgaria all’Austria, dalla Germania alla Francia). Per l’Italia era presente un rappresentante della Consob.


Autore: Beda Romano
Fonte:

Il Sole 24 Ore

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