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Cresce il credito a famiglie e imprese, I nuovi Npl sono ai livelli pre-crisi

Nel complesso il credito al settore privato non finanziario, che include famiglie e imprese, è cresciuto di circa l’1% su anno in agosto. Lo afferma la Banca d’Italia nel bollettino economico trimestrale. Palazzo Koch rileva che «sono aumentati sia i prestiti erogati alle famiglie sia quelli alle imprese industriali e dei servizi», mentre «continuano invece a contrarsi i finanziamenti al comparto delle costruzioni, caratterizzato da attività ancora debole e da maggiore rischiosità».

Lo scenario

«Il miglioramento delle condizioni macroeconomiche ha continuato ad avere effetti positivi sulla qualità del credito delle banche italiane — spiega Bankitalia —. Nel secondo trimestre del 2017 il flusso dei nuovi crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti, al netto dei fattori stagionali e in ragione d’anno, è sceso al 2,0%, un valore in linea con quello medio del biennio precedente l’avvio della crisi finanziaria globale». La Banca d’Italia osserva che «per il complesso dei gruppi classificati come significativi ai fini di vigilanza l’incidenza dei crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti è ulteriormente diminuita nel secondo trimestre, sia al lordo delle rettifiche di valore (16,5%, dal 17,5 del primo trimestre) sia al netto (8,2%, dal 9,2). L’aumento del ritmo di riduzione — si legge nel testo — è in larga parte attribuibile alla liquidazione di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca e al successivo trasferimento degli attivi deteriorati alla Società per la gestione di attività spa, specializzata nel recupero dei crediti deteriorati e interamente controllata dal ministero dell’Economia.

I settori

La dinamica dei prestiti alle società non finanziarie, segnala Bankitalia, continua «a mostrare eterogeneità fra settori di attività economica e dimensione di impresa. I finanziamenti crescono per le imprese industriali e dei servizi (1% in entrambi i comparti nei dodici mesi terminanti in agosto; in questi settori l’espansione è concentrata nei confronti delle aziende di maggiore dimensione, a fronte di flussi ancora negativi per quelle più piccole». Mentre, si legge nel Bollettino, i prestiti alle imprese operanti nel settore delle costruzioni «hanno invece continuato a diminuire (-5,1%)». Sul versante del costo del credito Via Nazionale segnala che il costo dei nuovi finanziamenti alle aziende «è allineato con quello medio dell’area dell’euro» mentre «è superiore di 20 punti base per i mutui alle famiglie».


Fonte:

il corriere della sera

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