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Goldman Sachs punta sui Bitcoin

I Bitcoin dividono Wall Street. Se il numero uno di JP Morgan, Jamie Dimon, li aveva definiti una “frode”, Goldman Sachs pensa di comprarli per i suoi clienti e di farne oggetto di speculazione finanziaria. La banca d’affari americana progetta, infatti, di creare una squadra di trader sul modello di quelle che operano abitualmente su altre valute, come il dollaro, l’euro, lo yen.

Secondo alcune fonti finanziarie, la banca non ha ancora previsto un’agenda in questo senso. Autonomous Next ha rivelato che già oggi almeno 70 hedge fund investono nei Bitcoin e ogni giorno scambiano almeno 750 milioni di dollari in questa criptovaluta. Nel complesso, sono in circolazione circa 150 miliardi di dollari di valute digitali.

Un piatto ghiotto. Comunque l’eventuale desk di Goldman Sachs dedicato ai Bitcoin nella prima fase sarà rivolto solo ai clienti istituzionali, cioè ai fondi di investimento, agli assicuratori e alle grandi imprese. Questi stessi soggetti si sarebbero rivolti alla banca d’affari per chiederle di valutare un’iniziativa in questo senso.

D’altra parte le politiche monetarie ultraespansive delle maggiori Banche centrali mondiali stanno raggiungendo il capolinea. Il cosiddetto quantitative easing, ovvero la possibilità di creare massa monetaria acquistando obbligazioni o titoli di Stato, sta per concludersi. Così gli investitori da qualche tempo hanno iniziato la caccia a investimenti alternativi in grado di proteggerli meglio da possibili accadimenti post fine politica monetaria super accomodante.

La rapida salita nei prezzi delle cosiddette crypto valute, quello del bitcoin ad esempio è passato dai 963 dollari del 1 gennaio scorso ai 4.325 dollari attuali, in qualche modo segnala anche questo desiderio di copertura dal rischio post Qe diversificando parte della ricchezza in asset non tradizionali. Lo stesso ragionamento si può fare per l’oro, anch’esso passato dai 1.150 dollari l’oncia di inizio anno agli attuali 1.300.


Autore: Francesca Gerosa
Fonte:

Milano Finanza

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