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Carige cede altri 1,2 miliardi di euro di sofferenze

Il consiglio di amministrazione di Banca Carige, in linea con la strategia di gestione degli Npe (Non performing exposures, esposizioni deteriorate), ha avviato il processo per la cessione entro il 2017 di un secondo portafoglio di sofferenze per un valore lordo di circa 1,2 miliardi di euro. In parallelo con le operazioni straordinarie procedono anche gli interventi di rifocalizzazione strategica del core business della banca. In particolare, è arrivato il via libera alla fusione per incorporazione di Banca Cesare Ponti in Carige, da attuarsi entro la fine dell’anno.

La semplificazione organizzativa e le sinergie con la rete, ha sottolineato l’istituto, permetteranno di sviluppare il segmento private, valorizzando al tempo stesso lo storico marchio Cesare Ponti e riducendone le strutture dei costi amministrativi. Il board, infine, su proposta del comitato nomine, ha cooptato quale consigliere di amministrazione Luisa Marina Pasotti.

In borsa il titolo Carige ha guadagnato il 2,78% a 0,258 euro. Angelo Meda, responsabile equity di Banor sim, osserva che il settore bancario continua a muoversi bene e ieri ha beneficiato del sì di Bruxelles a una bad bank nazionale. Per quanto riguarda Carige, «le notizie uscite dal cda non stupiscono». Quanto al rialzo che la banca ha messo a segno dall’annuncio del piano industriale (+45%) l’esperto ha commentato: «Penso che da un lato si continuino a chiudere le posizioni corte, dall’altro ci sia speculazione. Al momento non vedo ancora motivi di tipo fondamentale per acquistare il titolo. Serve più chiarezza sulla situazione della banca, per esempio le caratteristiche dell’aumento di capitale».


Fonte:

Italia Oggi

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