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Banche Venete, nominati i commissari: in entrambi i casi c’è Fabrizio Viola

La liquidazione coatta amministrativa è scattata formalmente e da stamani gli sportelli di Banca Veneta e Popolare di Vicenza ritornano ad operare sotto la guida e la proprietà di Banca Intesa, che ha riconosciuto il corrispettivo simbolico di 1 euro. Dopo il Consiglio dei ministri di ieri che ha varato il decreto che traccia la cornice della liquidazione “ordinata” con intervento pubblico, la Banca d’Italia ha nominato i rispettivi Organi liquidatori. La nota è stata diffusa alle prime ore del mattino e pubblicata sul sito della Banca. «I liquidatori – si legge nella nota – in attuazione delle indicazione ministeriali e con il sostegno dello Stato, hanno provveduto alla cessione di attività e passività aziendali a Intesa Sanpaolo S.p.A., che è subentrata nei rapporti delle cedenti con la clientela senza soluzione di continuità. I crediti deteriorati delle banche, esclusi dalla cessione, saranno successivamente trasferiti a una società a partecipazione pubblica. I diritti degli azionisti e le passività subordinate resteranno in capo alle liquidazioni».

Banche Venete, nominati i commissari: c’è Viola
Questi i commissari liquidatori della Banca Popolare di Vincenza e Veneto Banca nominati da Bankitalia. Per entrambi gli istituti di credito c’è l’ex amministratore delegato di Popolare Vicenza, Fabrizio Viola. Per Popolare Vincenza i commissari sono: Claudio Ferrario, Giustino Di Cecco e Fabrizio Viola. Per Veneto Banca sono: Alessandro Leproux, Giuliana Scognamiglio e Fabrizio Viola.

Il ruolo della Sga del Mef
La società che gestirà i crediti deteriorati, come è stato detto ieri dal Mef, è la Sga, ovvero la Società di gestione delle attività controllata dal Tesoro.
L’intervento – prosegue la nota di Bankitalia – assicura la tutela di tutti i risparmiatori e dei creditori senior. «Il decreto prevede inoltre misure di ristoro per titolari di strumenti finanziari subordinati retail».

Bankitalia: nessuna conseguenza clienti
«I clienti non subiscono alcuna conseguenza da questo passaggio- si legge ancora nella nota di Bankitalia – gli uffici e gli sportelli delle banche saranno regolarmente aperti e pienamente funzionanti; tutte le operazioni bancarie potranno essere effettuate senza variazioni, ma sotto la responsabilità di Intesa Sanpaolo S.p.A. Banca Intermobiliare e Farbanca, che non sono state acquisite da Intesa Sanpaolo, continuano la loro operatività in maniera ordinata, assicurando la continuità dei rapporti in essere con la clientela».

Il recupero possibile sugli Npl
Si diceva degli attivi che restano in capo ai liquidatori. È importante ricordare che si tratta di asset già svalutati, prima con l’ingresso del fondo Atlante e poi con l’iniziale gestione avviata dallo stesso fondo. Senza l’assillo di dover cedere in blocco sul mercato queste partite si apre dunque la strada per una gestione più accorta, con la possibilità di recuperare profitti. Insomma un esito molto diverso dalle cessioni a prezzi stracciati che si sono viste ai tempi della risoluzione della quattro banche regionali di due anni fa. Secondo le stime circolate il valore lordo dei crediti deteriorati in capo alle due capogruppo Popolare Vicenza e Veneto Banca ammontano a 17,5 miliardi, che scendono a poco più di 10 miliardi al netto delle rettifiche. I crediti lordi sono composti da sofferenze per quasi 9 miliardi, inadempienze probabili per poco più di 8 miliardi e crediti scaduti per 200 milioni. Il recupero di questi crediti verrà affidato alla Società per la gestione delle attività (Sga) del Tesoro. Secondo le stime circolate il recupero dei crediti che potrebbe essere realizzato nell’arco di 8 o 9 anni è di poco inferiore ai 10 miliardi, vale a dire il 55% del valore lordo.

Intesa: tutelato lavoro e risparmio, contratto salta se problemi al dl
L’intervento di Intesa Sanpaolo permette di evitare i gravi riflessi sociali che sarebbero altrimenti derivati dalla procedura di liquidazione coatta amministrativa delle due banche, salvaguardando l’occupazione, i risparmi di 2 milioni di famiglie e l’attività di circa 200 mila imprese finanziate». Si legge in un comunicato di Intesa SanPaolo dopo la firma del contratto di acquisto, al prezzo simbolico di un euro, di «certe attività e passività e certi rapporti giuridici» di Popolare Vicenza eVeneto banca. Intesa spiega inoltre che
il contratto di cessione «include una clausola risolutiva, che prevede l’inefficacia del contratto e la retrocessione alle banche in liquidazione coatta amministrativa del perimetro oggetto di acquisizione, in particolare nel caso in cui il Decreto Legge non fosse convertito in legge, ovvero fosse convertito con modifiche e/o integrazioni tali da rendere più onerosa per Intesa Sanpaolo
l’operazione, e non fosse pienamente in vigore entro i termini di legge»


Autore: Davide Colombo
Fonte:

Il Sole 24 Ore

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