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Carige, Fiorentino in pole per il vertice

Il manager Paolo Fiorentino è in pole position per la nomina ad amministratore delegato di Banca Carige.

Il nome dell’ex banchiere di Unicredit, dove ricopriva la carica di direttore generale, ha i favori del pronostico nella rosa di quattro candidati che gli azionisti dell’istituto ligure hanno esaminato in questi giorni: gli altri tre in lizza sarebbero, secondo le indiscrezioni, Roberto Nicastro, il manager ancora ex-Unicredit che ha traghettato il salvataggio dei quattro istituti regionali (Marche, Etruria, CariChieti e CariFerrara), Marina Natale (sempre ex Unicredit) e Francesco Iorio (ex Popolare di Vicenza). Ieri si è tenuto un comitato nomine di Carige, dove si sarebbe discusso della nomina del nuovo Ad e dove sarebbe stato indicato il nome di Fiorentino. L’azionista di controllo e vice presidente di Carige, Vittorio Malacalza, sarebbe favorevole e la scelta sarebbe stata condivisa dalle minoranze, rappresentate in comitato nomine da Giulio Gallazzi. La discussione tra i membri sarebbe poi passata su altri temi: come la ricostituzione dei comitati della banca (come ad esempio quello rischi) dopo le recenti uscite di alcuni consiglieri. In ogni caso la sceltà sull’Ad arriverà a breve e l’occasione sarà il consiglio di domani che coopterà il manager in consiglio e assegnerà le deleghe.

L’accelerazione sul fronte della nomina del nuovo ceo, maturata nel corso del week end, è stata resa necessaria dal pressing della Bce che chiede un nuovo piano industriale entro il 23 giugno, comprensivo di aumento di capitale (il cui ammontare potrebbe aumentare fino a 600-700 milioni rispetto ai 450 milioni previsti inizialmente) e riduzione della mole dei non performing loan dell’istituto genovese.

Dopo l’uscita di Guido Bastianini voluta dall’azionista di riferimento e vicepresidente Vittorio Malacalza (col 17,6%), sarà compito del consiglio di amministrazione di domani ufficializzare l’ingresso di un nuovo Ad.

Al momento, Gabriele Delmonte è dg pro tempore e le deleghe dell’ex Cfo Arturo Betunio sono state ripartite pro tempore tra Gianluca Caniato ed Edoardo Vitelli.

Altro fronte caldo resta quello della cartolarizzazione delle sofferenze. La strada delle garanzie statali Gacs si è dimostrata quella migliore per recuperare valore.

Così dopo il trasferimento di un portafoglio di crediti in sofferenza, per un ammontare lordo pari a circa 938 milioni di euro ad un apposito veicolo, la road map prevede ora che l’operazione entri nel vivo nel giro di qualche settimana.

Terminata la due diligence sul portafoglio in oggetto e messo a punto il business plan, lavoro svolto negli ultimi mesi da Prelios Crediting Servicing, le fasi successive vedranno l’emissione dei titoli, con l’assegnazione del rating investment grade da parte delle agenzie per la tranche senior della cartolarizzazione, con richiesta della garanzia pubblica Gacs.

Il consulente Banca Imi sarà invece collocatore dell’operazione e si occuperà della dismissione delle tranche mezzanino e junior della cartolarizzazione ad investitori istituzionali. È facile prevedere che a questi titoli siano interessati grandi investitori specializzati esteri come ad esempio Davidson Kempner, già attivo in Italia in operazioni di questo tipo.

La tranche senior potrebbe invece essere mantenuta nei libri della banca, come già avvenuto nel caso della cartolarizzazione della Banca Popolare di Bari.


Autore: Carlo Festa
Fonte:

Il Sole 24 Ore

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