Dalla Redazione

Banche: prestiti al settore privato in aumento, sofferenze in calo

Buone novità nel mese di aprile 2017 per il settore bancario come confermano le ultime rilevazioni emerse dal recente rapporto di Bankitalia, nel mese considerato le sofferenze hanno registrato un calo della crescita (+6,6% contro il +7% di marzo) e, allo stesso tempo, sono aumentati nuovamente i prestiti al settore privato, e sono scesi i tassi per l’acquisto di abitazioni. Continua dunque l’allentamento, sostengono gli esperti, seppur non ancora ad un passo sostenuto del credit crunch. Nel resoconto della Banca d’Italia si evince che i prestiti al settore privato, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, sono aumentati dello 0,8% rispetto allo stesso mese di un anno fa. Un dato positivo, anche se in rallentamento rispetto al +1% registrato nel corso del mese di marzo.

Aumentano i prestiti alle famiglie

Entrando nel dettaglio dei dati forniti dalla Banca d’Italia si può notare come i prestiti alle famiglie, compresi quelli senza busta paga, siano cresciuti del 2,4%, registrando quindi una crescita analoga a quella del mese precedente, mentre quelli alle società non finanziarie sono aumentati dello 0,2%, contro il +0,3% annuo registrato a marzo. Buone notizie per chi ha intenzione di investire nel mattone giungono poi dai tassi di interesse sui mutui, comprensivi delle spese accessorie, che sono scesi al 2,49% contro il 2,54% del mese di marzo e quelli sulle nuove erogazioni di  credito al consumo al 7.92%.  In calo anche i tassi d’interesse sui prestiti concessi alle società finanziarie: dall’1,67% al 1,53%. Infine i tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono rimasti allo 0,40%, pressoché stabili. Inoltre i depositi del settore privato sono aumentati del +3,8% in un anno e la raccolta obbligazionaria è scesa del -15,6%.

Sempre ad aprile per quanto concerne  il tasso di crescita delle sofferenze bancarie, dicono dall’istituto, correggendolo per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, si tocca il 10,6% contro l’11,2% del mese prima. Nonostante ciò è bene ricordare che le sofferenze sono ad oggi al di sopra dei duecento miliardi di euro (203,3 miliardi di euro), senza contare il potenziale rischio legato alle inadempienze improbabili, ovvero quei crediti concessi, pari a 117 miliardi di euro, che ancora non sono identificabili come sofferenze, ma che potrebbero comunque diventarlo . I segnali positivi, seppur accolti con ottimismo, vanno presi dunque avendo una visuale di insieme a 360°.