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Carige alla Bce: la situazione oggi è diversa

È partita ieri, dai piani alti di Banca Carige, la lettera di risposta alla Bce che aveva chiesto puntuali ragguagli in merito alle risultanze dell’ispezione sul rischio di credito (con focalizzazione su garanzie reali, accantonamenti e cartolarizzazioni) che la stessa vigilanza aveva effettuato presso l’istituto genovese tra il 7 marzo e il 29 luglio 2016. Francoforte aveva chiesto una risposta appunto entro il 5 aprile. Nella replica, secondo fonti finanziarie, la banca si adopera per mantenere una linea di trasparenza e collaborazione con Bce, mettendo in risalto, peraltro, che il momento storico fotografato dall’ispezione presentava situazioni, in particolare di liquidità, che erano oggettivamente diverse da quelle di oggi. La risposta punta quindi a riportare l’attenzione sulla situazione attuale.
Durante l’ispezione del 2016, il team di Bce arrivato a Genova aveva valutato, è la stessa Carige a spiegarlo nelle comunicazioni fornite alla Consob, «oltre il 40% dell’esposizione totale dei portafogli inclusi nell’ambito dell’ispezione (circa 5,7 miliardi), oltre a più di 0,2 miliardi relativi ad altri portafogli non oggetto di indagine, pari, in termini di esposizione lorda complessiva, ad oltre il 20% del portafoglio impieghi del gruppo». Al termine dei lavori di Bce, era stata consegnata, ai nuovi vertici della banca (l’attuale cda si è infatti insediato nell’aprile 2016, mentre l’ispezione era in corso) una bozza delle valutazioni operate dal team di Francoforte sulle posizioni analizzate. Da queste emergevano «maggiori rettifiche di valore per circa euro 348 milioni, ed alcune posizioni che presentavano status non ritenuto coerente», relative «a un arco temporale assai più esteso di quello disponibile alla data di redazione del bilancio 2015».
Carige chiarisce, con Consob, che «le valutazioni ispettive sono state in larga parte condivise e la banca, sulle posizioni oggetto di verifica ispettiva, ha sostanzialmente recepito, nel corso del 2016, le corrispondenti rettifiche di valore, salvo quelle relative ad alcune specifiche posizioni per le quali la banca ha motivatamente ritenuto che non ne sussistessero i presupposti». Tuttavia, il 6 marzo 2017, la Bce ha trasmesso la lettera finale, che «conferma le risultanze quantitative contenute nella bozza» consegnata in precedenza e «rileva alcune carenze relative al processo di gestione del credito (quali, monitoraggio, politiche di pricing e struttura organizzativa)», sottolineando che Carige è «tenuta a fornire risposta scritta entro il 5 aprile 2017, indicando le azioni che la banca ha già intrapreso o intende intraprendere per superare le carenze individuate in sede di ispezione». A fronte dei rilievi e delle raccomandazioni di Bce, Carige spiega di aver «avviato azioni di rimedio che sono attualmente in corso» e che prevede saranno «tutte concluse entro la fine del 2017».
Anche su questi punti si concentra, secondo rumors finanziari, la risposta vergata da Carige per Bce. Una lettera che, come si è accennato, sottolinea anche quanto fosse diversa da oggi la situazione della banca al momento dell’ispezione. In particolare per quanto riguarda la liquidità di allora che l’ispezione aveva rilevato come una delle questioni critiche. Ora la situazione sarebbe diversa e sopra i parametri di sicurezza. Nella lettera non si parlerebbe, invece, del veicolo ideato da Carige per racchiudevi gli Npl e scorporarli dalla banca. Questo argomento, insieme ad altri, sarà invece affrontato dal prossimo cda della banca, previsto l’11 aprile e in uno successivo, a fine mese


Autore: Raoul de Forcade
Fonte:

Il Sole 24 Ore

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