Dalla Redazione

Il crowdfunding francese arriva in italia – Intervista a Sergio Zocchi, A.D. Lendix

Lendix nasce nel 2014 in Francia. Alla fine del 2016 diventa operativa anche in Spagna, e il 12 gennaio è arrivata in Italia. Dr. Zocchi ci racconta come è nato il progetto, e che cosa vi ha spinto ad entrare nel mercato italiano?

S.Z. Lendix è nata su iniziativa di Olivier Goy, fondatore e presidente della società. Nel 2000 Olivier ha fondato 123Venture con l’intento di permettere l’accesso al private equity, asset class solitamente riservata ad investitori professionali, anche agli investitori retail.
Nell’ottobre del 2014 la nuova legge approvata in Francia sul “finanziamento partecipativo” apre una breccia nel monopolio bancario, consentendo alle PMI di prendere in prestito denaro senza passare attraverso il sistema bancario tradizionale. In questo contesto nasce
Lendix, con l’ambizione di democratizzare il settore del credito alle piccole e medie imprese e creare una nuova asset class per investitori privati ed investitori istituzionali. Il modello di business di Lendix si è fatto strada nel tempo di pari passo con il crescente interesse verso il
mondo del fintech e dei servizi finanziari innovativi.
Il mercato italiano presenta grandi potenzialità, non è ancora sviluppato ma ci sono tutti i presupposti perché possa farlo in modo significativo. Crediamo, infatti, che le persistenti difficoltà delle imprese nel reperire liquidità le spingeranno sempre più ad esplorare canali
alternativi al modello bancario, come quello digitale della finanza partecipativa.
E le PMI costituiscono il cuore del tessuto produttivo del nostro Paese.

Vuole spiegare ai nostri lettori come lavorate e quali sono le differenze con una banca tradizionale?

S.Z. Innanzitutto la rapidità: da noi le imprese hanno una risposta certa e vincolante entro 48 ore e il finanziamento viene erogato in meno di una settimana in contro-tendenza rispetto ai tempi e alla complessità delle procedure normalmente richieste dal canale bancario. In
secondo luogo, la capacità di finanziare operazioni che tipicamente non vengono prese in considerazione dalle banche, le quali spesso rifiutano finanziamenti a imprese sebbene il potenziale di crescita e la capacità di rimborso siano elevati.
Lendix analizza attentamente la qualità dei progetti che vengono proposti dalle imprese partner. Se soddisfano i nostri requisiti, nel nostro market-place trovano sicuramente spazio. E questo senza ricorrere a garanzie personali o assicurative che, sappiamo bene, rappresentano un aspetto critico per i titolari di impresa.

Parliamo di business, quale è il volume di affari in Francia e in Spagna, e che previsioni avete per il mercato italiano?

S.Z. Lendix ha già erogato a 180 piccole e medie imprese oltre 60M € di cui 15M € nel 2015 e 45M€ l’anno passato. In Francia la nostra presenza è ben consolidata con una quota di mercato del 55%. Per il mercato italiano, in questa primissima fase, ci siamo dati degli obiettivi più che altro qualitativi. A livello di gruppo, nel corso del 2017, contiamo erogare 140 milioni di euro di nuovi finanziamenti.

Vi ritenete una realtà complementare rispetto al sistema bancario tradizionale o un’alternativa? E perché?

S.Z. Fare concorrenza alle banche non avrebbe alcun senso. Il modello proposto da Lendix va a integrare più che a sostituire quello bancario. Noi intercettiamo quella specifica domanda di finanziamento da parte delle imprese che i canali tradizionali non riescono a soddisfare. Infatti, la tipologia di progetti che ospitiamo sulla nostra piattaforma molto spesso non soddisfa i criteri richiesti dai tradizionali istituti di credito pur in presenza di…

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