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Stretta Eba su default e scaduti

L’autorità bancaria Ue ha pubblicato ieri le linee guida finali sulla definizione di crediti default e sulle soglie di materialità (assolute e percentuali) oltre le quali un prestito è considerato scaduto.

L’obiettivo della nuova disciplina è quello di armonizzare la materia in tutti i Paesi europei.  L’autorità bancaria presieduta da Andrea Enria ha anche diffuso un’analisi di impatto quantitativa e qualitativa che ha analizzato l’impatto sui requisiti di capitale.

Le linee guida rientrano in un programma più ampio di revisione dei modelli interni, ma le nuove definizioni saranno valide anche per le banche che adottano il modello standardizzato di Basilea. “L’introduzione delle linee guida e degli standard tecnici è attesa al più tardi entro fine 2020 ma le banche sono invitate ad avviare le necessarie modifiche al più presto, scrive l’Eba. Il documento è stato pubblicato nella serata di ieri ed è ancora prematuro capire quali saranno le conseguenze per le banche italiane.

Di sicuro gli istituti di credito sono da tempo attenti alla nuova disciplina, che potrebbe comportare un incremento delle posizioni scadute. Nella consultazione del 2015 relativa alle indicazioni iniziali dell’Eba sulla materia, l’Abi aveva rilevato che le nuove regole sulla classificazione dei prestiti avrebbero potuto comportare un aumento dei crediti scaduti tra il 75% e il 110%. Nel testo finale sembrerebbe esserci una maggiore flessibilità rispetto alle prime proposte Eba, in particolare riguardo alla classificazione delle moratorie, ai tempi dei pagamenti e alle soglie di materialità (l’Eba ha fissato un minimo che potrà essere modificato delle autorità nazionali ed europee).


Autore: Francesco Ninfole
Fonte:

Milano Finanza

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