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Insolvenze in calo del 2%. Ma è è peggio del previsto.

Le insolvenze commerciali restano elevatissime nell’Eurozona; più alte del 70% rispetto agli scenari pre-crisi In Italia è atteso un calo del 2%; scenario meno ottimistico rispetto alla diminuzione del 3% prevista a inizio 2016. Tendono a crescere, invece, le insolvenze in UK e USA, dove l’aumento atteso è del 2%.

Stesso trend nei paesi in via di sviluppo a crescita sostenuta, i BRICs: le insolvenze sono in aumento in Brasile, Cina, e Russia, ma calano in India.

I rilevamento sono di Atradius.

Secondo il gruppo , dopo il balzo del 30% delle insolvenze commerciali registrato a livello mondiale nel 2009, l’anno in corso potrebbe confermarsi come il primo anno senza significativi miglioramenti di scenario per molte economie. Il gruppo spiega in una nota che quella del 2016 sarebbe “ una fase di assestamento dei tassi d’insolvenza su livelli alti, anche superiori al 70% rispetto agli scenari pre-crisi, come quelli registrati nell’Eurozona.” Poche le eccezioni. Tra queste, l’Olanda dove la crescita economica prevista per il 2016 (+1,6%) e per il 2017 (+2%) potrebbe innescare un drastico calo delle insolvenze (-10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno).

Il sereno sembra tornare anche per Spagna (-10%) e Belgio (-5%). Si attende, invece, un incremento dei tassi d’insolvenza commerciale in Grecia (+ 6% rispetto allo scorso anno) e Portogallo (+4%).

Al di fuori dell’Eurozona si attende un lieve incremento dai tassi d’insolvenza (+2%) sia nel Regno Unito, per effetto di una significativa contrazione della domanda dall’estero, oltre che per le incertezze derivanti dall’imminente referendum, sia negli Stati Uniti, a causa della riduzione degli utili nel settore di gas e petrolio, e per le pressioni al ribasso sui prezzi delle materie prime a livello globale. Secondo ATradius queste pressioni, e le loro ripercussioni a livello economico, “potrebbero determinare un aumento dei tassi d’insolvenza commerciale anche in Australia (+6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), Canada (+4%) e Nuova Zelanda (+2%).

Diminuzione dell’1% attesa, invece, in Giappone dove attualmente i tassi d’insolvenza commerciale sono inferiori del 60% rispetto ai livelli pre-crisi. “ Più complicato, invece, lo scenario nei BRICs, per i quali si prevede un significativo incremento delle insolvenze commerciali nel corso dei prossimi mesi. In Cina si teme un’impennata tra il 2016 e il 2017, per via della lunga transizione verso un modello economico basato su servizi e consumo; un trend che rischia di trascinare in un vortice di mancati pagamenti anche le economie emergenti che più dipendono dal colosso cinese.

L’orizzonte volge al peggio anche per la Russia e Brasile, per effetto della contrazione delle rispettive economie: in Brasile è atteso un calo del 3,8% del PIL e in Russia dell’1,3%. Dei BRIC’s si salva solo l’India, la cui crescita economica viaggia a tassi superiori al 7%. E si stima segni la stessa performance nel 2017. Di conseguenza sembrerebbero scongiurati possibili aumenti delle insolvenze commerciali nei prossimi mesi.


Fonte:

Italia Oggi

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