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Equitalia con aree territoriali

Equitalia si riorganizza in direzioni regionali e aree territoriali. Dal 1° luglio 2016, sulle ceneri di Equitalia Nord, Equitalia Centro e Equitalia Sud arriveranno una direzione generale, le direzioni regionali e tra queste due realtà una struttura di coordinamento che si suddividerà in rete territoriale Nord e rete territoriale Sud. Sono queste alcune delle indicazioni che sono arrivate dalle disposizioni organizzative sulla nuova struttura approvate lo scorso 28 aprile.

Il percorso individuato è quello di accentramento del governo della riscossione con un monitoraggio sistematico sugli standard di servizio erogati.

Si punta dunque alle nuove realtà venute fuori dal processo di riorganizzazione attraverso la definizione di un assetto organizzativo regionale coerente con l’impostazione della direzione generale e l’accorpamento delle aree territoriali garantendo una maggiore rilevanza e omogeneità dimensionale e gestionale, anche mediante diversa articolazione delle medesime.

Il modello organizzativo come descritto ai lavoratori precede quattro macro livelli organizzativi: direzione generale, rete territoriale (nord e sud), direzioni regionali, aree territoriali.

La direzione regionale, si legge nel documento di cui è in possesso ItaliaOggi, «prevede una specializzazione per prodotto». In particolare tra le diverse strutture si segnala quella di pianificazione e monitoraggio riscossione: che presidia trasversalmente le attività tipiche della riscossione, in raccordo con le competenti strutture di Equitalia spa, assicurando la pianificazione e il monitoraggio della produzione a livello complessivo; la struttura dedicata ai processi di riscossione che cura le attività accentrate delle cartelle con la gestione della notifica e dell’inesigibilità dei ruoli. Infine la struttura di fiscalità locale e territoriale che cura le attività di gestione e sviluppo dei servizi agli enti.

La nuova struttura di coordinamento tra il vertice che è la direzione generale e le direzioni regionali è la rete territoriale. L’ articolazione si fonda su alcune variabili gestionali significative: abitanti, volumi di carico e di riscossione ed è suddivisa in due macro categorie: Rete territoriale Nord, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte-Val d’Aosta, Toscana, Trentino Alto Adige e Veneto, e la Rete territoriale Sud, con Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Sardegna e Umbria.

Una nuova competenza di queste strutture è quella a presidio del magazzino ruoli territoriale.


Autore: Cristina Bartelli
Fonte:

Italia Oggi

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