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Microcredito: nasce il fondo per i soggetti ‘non bancabili’

Lunedì 14 marzo è stato siglato un protocollo d’intesa che rinnova la collaborazione tra Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Confcommercio Piemonte e Fondazione Don Mario Operti, per la gestione del Fondo regionale per il microcredito. Lo scopo della Regione Piemonte è quella di favorire la nascita e la crescita di nuove imprese. Rilanciando il microcredito si può dar fiducia a tutti coloro che hanno una buona idea imprenditoriale ma che purtroppo non sono in grado, con le sole proprie forze, di poterla vedere realizzata. Il fondo è nato appunto con l’obiettivo di facilitare l’acceso al credito per la realizzazione di attività imprenditoriali e di lavoro autonomo ai soggetti “non bancabili”, ossia tutti coloro che non sono in grado di dare valide garanzie alle banche e che dunque non otterrebbero i fondi per poter procedere alla realizzazione delle proprie attività.

Come si fa domanda ?

La richiesta deve essere presentata per via telematica a Finpiemonte, che gestisce il Fondo per conto della Regione. Le domande verranno poi esaminate da un Comitato tecnico, che ne valuterà la finanziabilità e i costi dichiarati, per determinare infine le modalità di erogazione delle risorse. Il Fondo di garanzia si utilizza per prestare garanzie fideiussorie agli istituti di credito convenzionati sui finanziamenti erogati a favore di imprese di nuova costituzione in forma giuridica di società di persone, società cooperative di produzione lavoro, incluse le società cooperative sociali e ditte individuali e di soggetti titolari di partita Iva nella fase di avvio attività.

Quali i criteri di accesso?

  1. I lavoratori autonomi devono essere “soggetti non bancabili”, devono avere sede operativa fissa nel territorio della Regione Piemonte; devono presentare domanda entro i 36 mesi dall’attribuzione della Partita IVA;
  2.  le imprese devono essere interamente formate da “soggetti non bancabili”, devono avere sede legale ed operativa nel territorio della Regione Piemonte; devono presentare domanda entro 36 mesi dalla data di costituzione dell’impresa (per l’impresa individuale dalla data di iscrizione nel Registro Imprese);
  3. Il limite massimo di finanziamento è di 25.000,00 euro e quello minimo è di 3.000,00 euro e sarà garantito all’80% dal Fondo di garanzia a costo zero. Il fondo opera come garanzia sostitutiva, per cui gli Istituti di credito non potranno richiedere ulteriori garanzie al soggetto beneficiario;
  4.  Il finanziamento deve essere rimborsato, a rate mensili, all’Istituto di credito nel termine massimo di 48 mesi (di cui 3 mesi di pre-ammortamento) per i finanziamenti di importo pari od inferiore a 10.000,00 euro e nel termine massimo di 72 mesi (di cui 6 mesi di pre-ammortamento) per i finanziamenti di importo superiore e comunque entro il limite massimo 25.000,00 euro;
  5.  Le imprese o i lavoratori autonomi, ammessi ad usufruire dei benefici del Fondo e che hanno utilizzato il tetto massimo del finanziamento, possono richiedere un ulteriore finanziamento fino a un massimo di 10.000,00 euro previa dimostrazione di regolarità nei pagamenti di almeno 6 rate di ammortamento e regolarità contributiva.

No assistenzialismo ma scommessa sul talento

Ad oggi, il Fondo ha una dotazione finanziaria di  4.384.000 euro. Di questi, 2,1 milioni sono stati messi a disposizione dalla Regione, mentre il resto si deve al contributo della Compagnia di San Paolo (1 milione di euro), della Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo (300 mila), di UnionCamere Piemonte (630 mila euro) e del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle (354 mila euro).

«Non si tratta di assistenzialismo – ha detto l’assessore regionale al lavoro, Gianna Pentenero -, ma di dare fiducia e scommettere sui tanti piemontesi che hanno idee e talento e che possono dare  un fattivo contributo alla creazione di nuova ricchezza e di nuovi posti di lavoro, per sé e per gli altri».


Autore: Erica Venditti

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