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Padoan, per crediti in sofferenza soluzione leggera e in tempi rapidi

Il governo sta valutando varie opzioni per affrontare il problema delle sofferenze bancarie ma punta a una soluzione leggera e in tempi rapidi. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, oggi ha sottolineato che l’obiettivo è concludere velocemente la fase istruttoria in modo da trovare una soluzione in tempi molto rapidi. Il governo sta faticosamente negoziando con la Commissione europea soluzioni di sistema che favoriscano il deconsolidamento delle sofferenze, senza violare la normativa sugli aiuti di Stato.

“Il governo sta cercando di identificare misure specifiche anche di natura regolatoria che possano facilitare le cessione dei crediti in sofferenza”, ha spiegato il ministro dopo aver partecipato al comitato esecutivo dell’Abi, l’associazione delle banche italiane. “Il fatto che pensiamo a una soluzione leggera” consentirà di attuarla in “tempi rapidi”. Comunque “i crediti in sofferenza stanno diminuendo la loro corsa e dovrebbero arrestarsi”.

Sui crediti deteriorati l’Abi non chiede nessun regalo, “nessun privilegio”, ha precisato il presidente dell’associazione delle banche italiane, Antonio Patuelli, che però si attende che vengano rimosse vecchie penalizzazioni relative al trattamento fiscale delle perdite delle banche. “Vi è stata grande convergenza proattiva tra il ministro e l’Abi” e Patuelli ha annunciato che è stata messa a punto un’agenda per procedere al miglioramento delle condizioni oggettive di operatività del sistema bancario italiano.

In generale, per Padoan ci sono segnali positivi di ripresa dell’economia italiana e, per questo, “non bisogna rilassarsi” ma cercare di sfruttarli il più possibile. Nell’incontro con il comitato esecutivo dell’Abi, è stato esaminato il ruolo fondamentale che il sistema bancario può giocare per la ripresa, “che può contare su una finestra di opportunità macroeconomiche che si sono aperte negli ultimi mesi. Una finestra che sta già dando frutti positivi”, a detta del ministro dell’economia.

Non preoccupa l’andamento negativo della produzione industriale all’inizio di quest’anno, il dato, infatti, secondo Padoan, è affetto da un problema di stagionalità, né i negoziati difficili tra Grecia, Ue e istituzioni internazionali: “leggo la situazione non come una fase di stallo ma di dialogo”, ha concluso.

La produzione industriale italiana è scesa a sorpresa dello 0,7% a gennaio. A dicembre l’indice era salito dello 0,4% su base congiunturale. L’indice corretto per i giorni lavorativi ha registrato una diminuzione del 2,2% su base annua dal +0,1% di dicembre, che aveva interrotto cinque cali consecutivi. Le previsioni degli economisti indicavano aumenti dello 0,2% su mese e dello 0,1% su anno.


Autore: Francesca Gerosa
Fonte:

Milano Finanza

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