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Banche, a settembre rallenta la crescita delle sofferenze

Credito bancario ancora in contrazione a settembre, ma frenano le sofferenze. Dall’analisi delle principali voci dei bilanci bancari eseguita da Bankitalia è emerso che a settembre i prestiti concessi al settore privato, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, hanno registrato una contrazione annua del 2,3%, dal -2,5% di agosto.

In particolare, i prestiti alle famiglie sono scesi dello 0,6% contro il -0,7% del mese precedente, mentre quelli alle società non finanziarie del 3,3% (da -3,8%). I tassi di interesse applicati sui nuovi prestiti di importo fino a 1 milione di euro sono risultati pari al 3,60%, in calo dal 3,97% di agosto e quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia sono aumentati dal 2,2% al 2,43%.

Il tasso di crescita delle sofferenze, invece, senza correzione per le cartolarizzazioni ma tenendo conto delle discontinuità statistiche, è risultato pari al 19,7%, in marginale rallentamento rispetto al 20% di agosto. Sui dodici mesi, sempre a settembre, il tasso di crescita dei depositi del settore privato è stato pari al 3,6%, in linea con lo stesso mese dell’anno prima ma in aumento dal 3,1% di agosto scorso, con la raccolta obbligazionaria che, includendo le obbligazioni detenute dal sistema bancario, è scesa del 14,2%, dal -14,1% di agosto.

I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono passati dallo 0,81% di agosto allo 0,79%, ma è diminuito il costo per le famiglie che hanno acceso un mutuo, dato che i tassi d’interesse sui finanziamenti erogati per l’acquisto di abitazioni (comprensivi delle spese accessorie) sono stati pari al 3,27%, rispetto al 3,38% del mese precedente e al 3,97% di un anno fa. Anche i tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo sono scesi dal 9,34% al 9,24%.

Infine, è calato il controvalore del portafoglio dei titoli di Stato nazionali detenuto dalle banche operanti in Italia, pari a un controvalore di 395,892 miliardi di euro contro i 400,295 miliardi di agosto. Nel dettaglio, il grosso della variazione è da ascrivere alle posizioni in Ctz, calate a settembre da 36,387 miliardi a 28,951 miliardi, mentre le posizioni in Bot sono passate da 19,876 miliardi a 19,884 miliardi, quelle in Btp da 269,672 miliardi a 271,393 e quelle in Cct da 64,158 miliardi a 65,428 miliardi.

Oggi a Piazza Affari i titoli bancari sono sotto pressione, spingendo il Ftse Mib in ribasso dello 0,23% a 19.050 punti. Tra i titoli peggiori ci sono Ubi Banca, in calo del 2,45%, mentre Banco Popolare cede il 2,14%, Bpm il 2,07%, Intesa Sanpaolo l’1,18%, Bper lo 0,99% e Unicredit  lo 0,18%. In controtendenza solo Mps che mostra un rimbalzo dello 0,15%. Lo spread tra Btp e Bund è stabile a 154 punti base e il decennale domestico rende il 2,35%.


Autore: Serena Berici
Fonte:

Milano Finanza

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