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Apollo cerca di accelerare su Consum.it di Montepaschi

Mps, all’indomani degli stress test della Bce che ha indicato un ammanco di capitale per 2,1 miliardi di euro, valuta di dismettere le attività non strategiche: tra queste ci sono gli asset nel credito al consumo e il comparto leasing.
Su Consum.it, del resto, le trattative sarebbero secondo i rumors già buon punto, con la due diligence effettuata dai due compratori selezionati: cioè il private equity statunitense Apollo e la cordata formata da Deustche Bank e dal gruppo finanziario Highbridge con quest’ultima alleanza probabilmente più interessata al portafoglio di crediti. Resta da capire cosa intenderà fare l’amministratore delegato Fabrizio Viola, visto che le offerte per l’intera società potrebbero essere preferite a quelle per il portafoglio dei crediti. Al momento sembrerebbe leggermente favorita l’offerta di Apollo, gruppo Usa che ha già in corso discussioni per finalizzare l’acquisto delle assicurazioni di Carige.


Montepaschi, oltre a queste cessioni, continuerà probabilmente a fare pulizia nel suo portafoglio di crediti dubbi. Dopo aver ceduto al gruppo finanziario Fortress, nel giugno scorso, un pacchetto di non performing loan per 500 milioni di euro, ora è in corso la due diligence per dismettere un altro pacchetto di crediti difficilmente esigibili da 1,2 miliardi di euro. Per quest’ultimo portafoglio sono in corsa la stessa Fortress, l’altro gruppo americano AnaCap, Deutsche Bank e il nuovo fondo da 500 milioni di euro lanciato dall’italiano Davide Serra, capo del gruppo inglese Algebris Investment. È da ricordare che proprio Serra, qualche mese fa, con il fondo Algebris era tra i soggetti che venivano dati come possibili compratori della quota della Fondazione Mps.
A quel tempo Serra aveva deciso di abbandonare il dossier, sostenendo che per l’aumento di capitale di Mps erano necessari 6 miliardi e non 5 miliardi come preventivato ed effettuato dal management di Rocca Salimbeni. Ora Serra potrebbe dunque tornare come investitore a Siena, ma su un dossier differente, cioè i crediti incagliati del gruppo bancario.


Mps potrebbe poi cercare di cedere Mps Leasing e Factoring e, probabilmente, le sue filiali all’estero. In ogni caso queste dismissioni e razionalizzazioni non saranno sufficienti a coprire l’ammanco di capitale evidenziato dalla Bce per 2,1 miliardi. Potrebbe anche cercare di dismettere gli sportelli Antonveneta, che non sono mai stati un affare per il gruppo senese. Tuttavia le opzioni non sembrano tantissime e alla fine il mercato teme che sia necessaria una misura più sostanziosa come un aumento di capitale (da 1,5 miliardi per gli analisti di Equita), tranne che all’orizzonte non si concretizzi un cavaliere bianco.


Autore: Carlo Festa
Fonte:

Carlo Festa Blog-Insider

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