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Banche, le sfide delle popolari

Gestione del credito deteriorato, riforma della governance, aggregazioni. Sarà questa l’agenda delle banche popolari italiane nei prossimi mesi, dopo cioè che domenica 26 ottobre la Bce avrà divulgato i risultati di asset quality review e stress test, delineando così i nuovi equilibri del sistema. E sono stati questi i temi emersi a margine del convegno annuale di CartaSi, tradizionale punto di ritrovo delle prime e seconde linee delle principali banche cooperative, quotate e non.

Nel corso del convegno (dal titolo «Smart payment, cambiare il modo di pagare per modernizzare il Paese») l’amministratore delegato Laura Cioli ha presentato il lavoro fatto nell’ultimo anno e la nuova squadra di manager. Se tecnologia e innovazione sono state le parole d’ordine della giornata, nei corridoi del centro congressi del Lingotto di Torino i banchieri presenti hanno toccato anche i più prosaici temi del momento, a partire dall’esito dell’esame Bce. Nessun degli amministratori delegati che nelle scorse settimane si è recato a Francoforte per incontrare i vertici dell’Eurotower si è sbottonato sul contenuto del supervisory dialogue. «Il clima è di moderata fiducia», ha però confidato un banchiere. «Siamo tranquilli, specie alla luce del più rigoroso criterio di classificazione del credito deteriorato in vigore in Italia. Buona parte dei Paesi europei, come per esempio la Francia, si limita a distinguere tra credito dubbio e credito irrecuperabile».


Fonte:

Milano Finanza

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