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Il mercato residenziale dagli anni 90’ ad oggi, prima il boom e poi la crisi

Attraverso il Rapporto Immobiliare italiano 2014 si riesce a fare un interessante excursus sul mercato residenziale dal boom degli anni 90 alla crisi dei giorni nostri. Cosa è accaduto agli acquisti per abitazioni che risultano ancora in calo anche nel 2013?

Stando ai dati del Rapporto Immobiliare italiano per l’anno 2014 emerge come l’indice di affordability, una misura che identifica la disponibilità di una famiglia nell’acquisto di un’abitazione, sia sceso inesorabilmente nell’ultimo periodo specie nel 2013.

Tra il 1997 ed il 2006 si era infatti registrata una crescita della domanda di abitazioni pari a circa l’80%, corrispondente ad un ammontare pari a 7,2 mln di compravendite, il 73% della stesse è stata registrata nel periodo dal 2000 al 2004.

Cosa determinò l’aumento della domanda in quel periodo? Stando al parere degli esperti almeno due furono i fattori predominanti: da un lato le famiglie italiane alla fine degli anni ’90 erano riuscite ad accumulare sufficienti risparmi per poter pensare all’acquisto di un’abitazione, dall’altro il crollo dei tassi di interesse specie tra il 1997 e il 2004 incrementò enormemente la tendenza all’acquisto. Basti pensare che, stando a i dati ufficiali di Banca d’Italia, i tassi dal 1997 posizionati oltre il 10% scesero al 4.17 agli inizi del 2004.

La prima contrazione del mercato immobiliare avvenne già dal 2006 , quindi due anni prima rispetto alla crisi economica e finanziaria internazionale che colpì duramente l’Italia.

Oggi cosa sta incidendo negativamente sul settore immobiliare?

  1. I tassi di risparmio delle famiglie sono ridotti all’osso, e si risparmia lo si fa con sacrificio ed unicamente per garantire un futuro migliore ai figli. (http://www.creditvillage.it/notizie/le-famiglie-italiane-risparmiano-poco-ed-unicamente-i-figli).Le famiglie italiane sono purtroppo sempre più vulnerabili, come emerge dal secondo rapporto ‘Vulnerabilità e benessere delle famiglie italiane[1]‘ condotto dal Forum Ania-Consumatori. Dai dati che hanno lo scopo di analizzare le difficoltà economiche delle famiglie italiane e la loro capacità di mantenere i propri standard di vita emerge chiaramente come il 26% delle famiglie non sia nemmeno in grado di far fronte ad una spesa imprevista. Solo l’1,6% delle famiglie italiane dichiara una condizione finanziaria florida, che consente di arrivare a fine mese “con facilità” e, quindi, di risparmiare abbastanza, dato in dimezzamento rispetto al 2010;
  2. i redditi delle famiglie non tendono a crescere, anzi la paura di perdere il lavoro porta le famiglie ad essere maggiormente prudenti;
  3. le banche concedono poco credito e per farlo richiedono infinite garanzie che l’assenza di lavoro “fisso” impedisce di fornire;
  4. Sono soprattutto i giovani ad essersi “arresi” e ad aver allungato la transizione alla vita adulta, ossia il tempo necessario per uscire di casa e formare famiglia, la disoccupazione giovanile ha registrato continui record negativi;

Dunque il credit crunch persistente per tutto il 2013  e gli altri fattori sopra menzionati hanno sicuramente inciso negativamente sul mercato immobiliare, l’unico  aspetto positivo in tutto ciò  è stato un adeguamento verso il basso dei prezzi nominali delle abitazioni che dal 2010 al 2013 sono scesi di circa il 7,5%. Ma anche questo elemento non è servito a rilanciare il settore del mercato immobiliare fino allo scorso anno

Cambierà qualcosa nel 2014? Quali sono le prospettive per l’anno in corso?

Anche se il settore fiorente pare essere quello del mercato degli affitti, dove si è spostata la domanda, una lieve ripresa, stando agli ultimi dati forniti da Banca d’Italia sembra esserci. Per le famiglie si segnala un allentamento dei criteri di offerta dei prestiti per l’acquisto di abitazioni, dunque sembrerebbero migliorate le condizioni per ottenere prestiti e mutui. Questo dovrebbe portare ad una timida ripresa del mercato immobiliare visto che generalmente questo è influenzato dal mercato dei mutui.

[1] I dati raccolti nel marzo 2013 su un campione di 1933 famiglie evidenziano, rispetto al 2010, un sensibile peggioramento della vulnerabilità economico-finanziaria delle famiglie italiane.


Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village

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