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QUARTO RAPPORTO ANNUALE UNIREC: rate dimenticate per 49 miliardi

Trentanove milioni di pratiche, 154mila per ogni giorno lavorativo. Una montagna di rate e bollette non pagate che nel 2013 ha raggiunto quota 48,6 miliardi, il triplo rispetto al 2007 ed il 13% in più rispetto al 2012, mentre il recupero delle somme diventa sempre più difficile.

La fotografia scattata dal rapporto annuale di UNIREC (l’Unione nazionale delle imprese a tutela del credito) in collaborazione con Il Sole 24 Ore-presentato venerdi’ 16 maggio-mette in luce le difficoltà di famiglie ed imprese a onorare i propri debiti.

Le prime, sempre più in affanno per arrivare a fine mese, compaiono in quasi nove pratiche su dieci (l’86% e l’82% degli importi) in aumento del 13% in tre anni e con un debito medio di 1.196 euro. Le seconde, sempre più a corto di liquidità, pesano per il 14% dei procedimenti aperti e per il 18% degli importi, con un ticket medio da saldare di 1.568 euro.

Sei pratiche su dieci (il 60%) riguardano rate ancora da pagare di prestiti per l’acquisto di beni di largo consumo, mutui, scoperti di conti bancari, carte di credito revolving e canoni di leasing per un valore di 29,1 miliardi. Mentre aumentano le bollette insolute per servizi di prima necessità-luce, acqua, gas, telefono-che rappresentano il 37% del numero totale, con un balzo del 23% in un solo anno.

Il tesoretto dimenticato lievita, ma è sempre più difficile da recuperare: lo scorso anno gli operatori del settore sono riusciti a scovare solo 9,5 miliardi, il 19,6% del totale, in calo del 9% rispetto al 2012, con minori incassi per circa un miliardo. E solo quattro procedimenti su dieci (il 44%) sono andati a buon fine, con una performance in calo del 10% rispetto al 2010.

I dati-sottolinea Gianni Amprino, Presidente UNIREC- sono il segnale concreto della spirale negativa che ha travolto il nostro Paese. In questo contesto il nostro settore assume un ruolo economico e sociale, perché recuperare i crediti significa immettere liquidità benefica per il sistema”.

Restringendo il focus si scopre che metà dei crediti affidati resta concentrato in quattro regioni: Sicilia, Campania, Lombardia e Lazio. La prima cede alla Calabria la maglia nera del recupero, con appena il 37% delle pratiche con esito positivo, seguita dalla Campania con il 38%. La più virtuosa è invece il Friuli Venezia-Giulia, dove si recuperano metà delle pratiche. Seguono Trentino Alto-Adige, Lazio, Marche, Molise e Sardegna. La classifica regionale dei debiti scaduti e poi saldati premia invece la Valle d’Aosta, con un tasso di successo del 40%, seguita dal Lazio (26%), mentre la Campania è ultima, con appena il 16%.

Fin qui la fotografia del passato, ma nemmeno le aspettative per l’anno in corso lasciano intravedere schiarite. Dalle elaborazioni dei dati forniti da un campione di associate, UNIREC stima un incremento delle pratiche da gestire del 7-8% ed una crescita dell’8-11% dei volumi, oltre i 50 miliardi.

Il tasso di recupero dovrebbe invece segnare un’ulteriore flessione dell’1% con ripercussioni anche sulla redditività del settore.

Negli ultimi cinque anni gli addetti sono aumentati del 41% e sono oggi oltre 17mila, ma le imprese hanno dovuto sopportare una riduzione degli utili. Dopo il calo del 2012, UNIREC stima un’ulteriore contrazione del 7% nel 2013. L’utile per addetto è passato cosi’ dai 1.721 euro del 2011 ai 1.341 stimati per il 2013.

Alla luce del ruolo economico e sociale svolto dal settore. all’inizio di maggio ha preso le mosse il Forum UNIREC-Consumatori per la condivisione di un codice deontologico e comportamentale e la divulgazione delle buone prassi. “Chiederemo al ministro dell’Interno-conclude Amprino-di emanare una circolare per sistematizzare la normativa esistente e validare la buone prassi”.


Autore: Chiara Bussi
Fonte:

Il Sole 24 Ore

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