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Il credito agevolato scende al minimo storico e si attesta a 3,78%

 

Raggiunto a marzo il minimo storico nei valori del tasso di riferimento per il credito agevolato ad industria, commercio, artigianato, editoria, industria tessile e zone sinistrate del Vajont (settore industriale), la cui misura in vigore dal primo del mese si porta sul valore di 3,78 % con un decremento dello 0,20 % rispetto al 3,98 % in vigore per i primi due mesi dell’anno.

A seguito di questa evoluzione viene cosi superato dopo quasi nove anni il precedente limite assoluto del parametro che, rammentiamo, risaliva ai mesi di agosto e novembre del 2005, quando il valore del tasso di riferimento si fissò al 3,95 per cento. Di conseguenza raggiungono i livelli minimi assoluti anche i valori di tutti i tassi agevolati delle leggi che dipendono dal tasso di riferimento nazionale.

Siamo invece in presenza di una perdurante stabilità per quanto riguarda il tasso di riferimento comunitario da applicare per le operazioni di attualizzazione e rivalutazione per concessione di incentivi a favore delle imprese.

Il valore di questo indicatore resta infatti fissato dal primo gennaio scorso sul valore di 1,53 % (0,53 tasso base maggiorato di 100 punti) con un decremento dello 0,03 per cento rispetto al valore di 1,56 % in vigore in precedenza.

In conseguenza di questa evoluzione fanno segnalare una stabilità anche tutti i tassi agevolati collegati a questo indicatore, tra i quali quelli dei parametri per la Legge 1329/65 Sabatini e 598/94, le cui misure dipendono direttamente dal valore del tasso di attualizzazione comunitario.

Resta stabile il tasso di sconto comunitario dopo l’ultima variazione decisa dalla Banca Centrale Europea che ha diminuito dello 0,25 % il livello del tasso minimo di offerta sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosiste-ma, con validità a partire dall’operazione con regolamento 13 novembre 2013, fissando il valore del parametro all’attuale 0,25 % rispetto alla precedente misura dello 0,50 per cento con una diminuzione complessiva dello 0,25 per cento.

Una nuova inversione di tendenza, si segnala nell’evoluzione dei valori dei rendimenti effettivi lordi dei titoli pubblici; Il dato per gennaio 2014 del Rendistato si fissa infatti al 2,830 % con una notevole variazione in diminuzione pari allo 0,215 %, rispetto al valore di 3,045 % fatto segnare a dicembre.

Rammentiamo che all’andamento del Rendistato è direttamente legato il valore del tasso di riferimento di cui rappresenta la componente variabile, unitamente al valore della commissione onnicomprensiva a favore degli Istituti di Credito che, al contrario, resta fissa per tutto l’anno.

Segnaliamo inoltre che sono state confermate anche per il 2014 le misure delle commissioni onnicomprensive da riconoscersi agli Istituti di credito per gli oneri connessi alle operazioni di credito agevolato già in vigore per lo scorso anno, si tratta dell’ottavo anno consecutivo in cui dette commissioni non subiscono variazioni.
Le disposizioni sono state stabilite con sette decreti del Ministro dell’Economia e delle Finanze, datati 20 febbraio, a seguito della riconferma dei precedenti valori restano pertanto validi i valori dei tassi di riferimento e agevolati in vigore per i primi due mesi dell’anno.

Indicatori finanziari nazionali


Si interrompe a marzo anche la tendenza all’aumento nell’evoluzione dei valori medi mensili dell’Euribor, per i quali si registrano nuovamente andamenti in diminuzione, anche se con variazioni di entità decisamente contenuta rispetto a quelle segnalate lo scorso mese; Le misure medie mensili relative all’Euribor (Euro Interbank Offered Rate) tre mesi, tasso di riferimento per il mercato interbancario si attestano infatti sul valore di 0,289 % a fronte del precedente 0,291 % con una variazione dello 0,002 % per l’indicatore a base 360; sul valore di 0,293 % a fronte dello 0,295 % con una sostanzialmente analoga variazione dello 0,002 % per l’indicatore a base 365.

 


Fonte:

Il Sole 24 ore

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