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Big del credito meno stressati nel 2014

Il tema dominante per il 2014 per il settore bancario sarà l’impatto sui conti e sul patrimonio della stretta regolamentare in arrivo. Gli analisti fanno i conti con queste sfide per scoprire chi è pronto a superare l’Asset Quality Review, il possibile deterioramento del portafoglio crediti, il rimborso della Ltro e le novità in materia di salvataggi. Oggi Equita fa il punto in un report e preferisce le banche maggiori, suggerendo di aumentare il peso in portafoglio di Unicredito, Intesa risp. e Mediobanca.

Secondo Equita l’asset quality review/stress test è un rischio gestibile (22 miliardi di surplus di capitale) specie per le banche maggiori. Unicredit, Mediobanca e Intesa Sanpaolo dovrebbero mantenere una riserva in eccesso anche nello stress test mentre le popolari potrebbero risultare a rischio di aumento di capitale.

“Un’altra sfida è il deterioramento dell’asset quality: con pil positivo prevediamo un calo nel flusso di non performing loans da 44 miliardi del 2013 a 33 miliardi  e nelle rettifiche a 97 punti base. Uno scenario più favorevole (-10 punti base) vale +10% sugli utili 2014-15”, si legge nell’analisi di Equita.

Secondo equita exit strategy dalla Ltro non dovrebbe rappresentare una minaccia: la riduzione dei portafogli di carry trade comporta 2% di minor margine di interesse compensabile con una crescita annua del volume di crediti del 3%. Le banche più esposte al carry trade (UBI, CVAL, BPE) potrebbero però trovare maggiori difficoltà nel mantenere margine di interesse. Un rischio da non sottovalutare è il bail-in di banche in difficoltà.

Equita mantiene il settore in sovrappeso (il rapporto prezzo/utile atteso per il 2014 è di 0.74 volte): il mercato  sconta un ROTE 2015 a 7% sotto la stima di Equita del 7.5%. Il P/E 2015E di 9.6 volte è attraente dato che gli utili dovrebbero accelerare. Equita dà preferenza alle banche maggiori (Unicredit, Intesa Sanpaolo risparmio, Mediobanca ) meglio equipaggiate per le sfide 2014 e che trattano a multipli cheap Unicredit e Mediobanca 0.6x P/TE) o con upside da special situation (Iintesa Sanpaolo risparmio 20% con conversione).

Sulle Intesa Sanpaolo risparmio Equita alza il peso perchè Intesa è una delle banche che rischia di meno nello stress test e perché il broker ritiene che le probabilità di conversione delle risparmio aumentino alla luce di un 2013 pressochè a break-even. Infatti 485 milioni di capitale addizionale dalla conversione corrispondono a 3 centesimi di dividendo distribuibile senza toccare le riserve.

Fa il punto sugli stress test anche Intermonte, che sottolinea come sia positivo per il settore bancario il fatto che non sarà richiesto alle banche europee di adeguare l’esposizione ai titoli di stato in portafoglio ai valori di mercato nei futuri stress test.

“Notizia positiva visto l’elevata esposizione di alcune banche italiane ai governativi italiani e il conseguente impatto negativo in caso di ipotesi di uno scenario avverso”, ricorda Intermonte. Che sottolinea anche che secondo i dati forniti dal Crif (sistema di informazioni creditizione) a dicembre la domanda di mutui da parte delle famiglie italiane è cresciuta del 6,5% dello stesso periodo dell’anno passato. “E’ positivo che la richiesta di nuovi mutui sia in aumento, visto il calo registrato dallo stock anche a novembre (-1,1% sullo stesso periodo dell’anno passato) nei dati forniti da Banca d’Italia”.


Autore: Roberta Castellarin
Fonte:

MILANO FINANZA

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