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Istat, produzione industriale ancora giù

La produzione industriale è calata in Italia su base annua per il ventesimo mese consecutivo: ad aprile 2013 è diminuita dello 0,3% rispetto a marzo e del 4,6% rispetto ad aprile 2012. Lo comunica l’Istat. Si tratta del ventesimo calo consecutivo su base tendenziale. Per trovare un dato di variazione positiva su base annua bisogna risalire infatti all’agosto 2011. Segno negativo anche davanti al Pil e all’export. Nel primo trimestre 2013 il Pil è diminuito dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 2,4% rispetto al primo trimestre 2012; le esportazioni registrano invece una diminuzione rispetto al trimestre precedente dell’1,9%, segnando il peggior dato dal primo trimestre del 2009. Anche la spesa delle famiglie ha registrato nel primo trimestre una contrazione in termini annui del 3,4%, calando dello 0,5% sui tre mesi precedenti.

RALLENTAMENTO – La caduta della produzione industriale sta comunque rallentando. L’indice calcolato dall’Istat ha registrato un calo dello 0,3% su base mensile, contro il -0,9% (dato rivisto da -0,8%) di marzo. Nella media del trimestre febbraio-aprile la flessione è risultata pari all’1% rispetto al trimestre precedente. Corretto per gli effetti di calendario, l’indice è diminuito in termini tendenziali del 4,6% (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 19 di aprile 2012), contro il -5,3% di marzo (dato rivisto da -5,2%).

I SETTORI MIGLIORI E PEGGIORI – Nel confronto tendenziale, ad aprile i settori in crescita sono quelli della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica ed ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+10,0%), della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+3,6%) e della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+1,4%). Il settore che, in termini tendenziali, registra in aprile la più ampia variazione negativa è quello dell’attività estrattiva (-14,8%).

BENE L’AGRICOLTURA – Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda sono diminuiti. Con riferimento alla domanda interna, i consumi finali nazionali e gli investimenti fissi lordi sono diminuiti, rispettivamente, dello 0,3% e del 3,3%, l’export dell’1,9%. Le importazioni hanno registrato una flessione dell’1,6%. Il valore aggiunto ha registrato variazioni congiunturali negative del 3,6% nelle costruzioni, dello 0,7% nell’industria in senso stretto e dello 0,4% nei servizi, mentre è aumentato del 4,7% nell’agricoltura (in cui si segnala anche un aumento delle assunzioni dello 0,7%). In termini tendenziali, è diminuito del 6,9% nelle costruzioni, del 3,2% nell’industria in senso stretto e dell’1,4% nei servizi e ha segnato un incremento dello 0,1% nell’agricoltura.

GIOVANNINI: «RECUPERARE FIDUCIA» – Il dato Istat sul calo della produzione industriale «ci dice quanto la crisi sia grave e quanto stia colpendo duro alcuni settori», ha commentato il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, a margine dell’assemblea di Assolombarda. «Per altri settori – ha aggiunto – ci sono segnali più positivi anche se non sufficienti per invertire la situazione. Vuol dire che bisogna recuperare il prima possibile la fiducia e spingere le imprese esportatrici a diventare più competitive». I dati negativi, ha continuato il ministro, sono «anche un segnale a lavorare nella direzione in cui sta già lavorando il governo». E a questo proposito, ha concluso, «stiamo predisponendo gli interventi che, entro giugno, avranno delle componenti normative e finanziarie per lo stimolo di nuova occupazione e, quindi, l’obiettivo è fare il prima possibile».


Fonte:

Corriere della Sera

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