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Il direttore centrale di Bankitalia, Mieli: «Dare credito a chi lo merita»

La piena applicazione delle regole di Basilea3 nel sistema bancario, senza «disallineamenti» nel mercato unico europeo, darà alle banche italiane «l’opportunità di migliorare ulteriormente la propria capacità di selezionare i prenditori e i progetti più meritevoli, rafforzare il legame con i propri clienti ampliando l’offerta di prodotti e servizi, rendere più efficienti i processi».

Suona come un’esortazione al sistema bancario italiano l’affermazione del direttore centrale della Banca d’Italia, Stefano Mieli, davanti ai deputati della commissione Finanze della Camera, nel corso di un’audizione in cui ha fatto il punto sull’attuazione delle regole di Basilea3 in Europa. Intendiamoci: le banche italiane «sono caratterizzate da un modello tradizionale di intermediazione che costituisce un punto di forza per affronare i cambiamenti» del sistema di regole.

Ma il nuovo contesto disegnato da Basilea, i cui «capisaldi» sono «più capitale e di migliore qualità, minore grado di leva, struttura delle scadenze di bilancio più equilibrata» nei prossimi anni renderà – secondo Bankitaliail sistema creditizio ancora più solido che in passato. Un presupposto indispensabile per trasferire il carburante finanziario all’economia reale.

«Il rafforzamento del capitale e una più accurata misurazione dei rischi – ha detto infatti Mieli – sono tra le condizioni necessarie perché il sistema bancario italiano possa continuare a fornire a famiglie e imprese, soprattutto nell’attuale fase congiunturale, il necessario supporto finanziario». Mieli ha chiarito che per le 13 banche italiane monitorate dal Comitato di Basilea3 (70% dell’attivo del sistema) sta proseguendo «con regolarità» il percorso di «aggiustamento» verso il nuovo quadro regolamentare. L’esortazione della Banca d’Italia, implicitamente rivolta anche alle imprese quando sottolinea la “meritevolezza” dei progetti, giunge in un momento molto delicato del confronto tra banche e imprese per la nuova moratoria.

L’obiettivo è la sospensione del pagamento della quota capitale dei prestiti delle piccole e medie imprese oggi in crisi di liquidità. «È un accordo dovuto» commentava l’altro giorno il responsabile della divisione imprese di un istituto medio-grande. Ma la firma che era apparsa a portata di mano è slittata. Come aveva già sottolineato l‘Abi martedì, non è stata ancora fissata una data per la firma. Sembra scontato il rinvio alla prossima settimana, quando dovrebbero essere chiariti alcuni punti del decreto sulle liberalizzazioni (vedi articolo a pag. 5) molto cari alle banche. Si tratta di un dossier che non è direttamente collegato alla moratoria ma che rischia di portare costi aggiuntivi molto elevati per gli istituti di credito.

Il nodo è quale sarà l‘estensione reale del conto corrente gratuito per i pensionati con un assegno fino a 1.500 euro, dopo la norma che impone il limite di mille euro alla circolazione di contante. Si tratta di una platea potenziale di 10 milioni di conti correnti. Fino a quando non sarà chiaro il livello di gratuità imposto per legge a questi conti correnti è difficile che la trattativa sulla moratoria – in cui sono coinvolti i ministeri dell’Economia e dello Sviluppo oltre alle organizzazioni imprenditoriali – possa sbloccarsi.

Sulla stretta creditizia denunciata dalle imprese e certificata nei giorni scorsi anche dalla Banca d’Italia e dall’Istat, è intervenuto il candidato alla presidenza di Confindustria Giorgio Squinzi, in occasione di un incontro con gli industrialidi Napoli. «Se non mettiamo mano a una politica di credito un po’ più aperta per le imprese, corriamo il grosso rischio di veder sparire una percentuale importante delle imprese nei prossimi 12 mesi» ha detto Squinzi che ha ricordato anche le parole del governatore Ignazio Visco sabato scorso al Forex sulla «gravità» della situazione. «Mi auguro – ha aggiunto Squinzi- che ci si muova con determinazione in questa direzione, anche in previsione del recepimento della direttiva europea sui tempi di pagamento, che deve avvenire entro dicembre di quest’anno».


Autore: Giuseppe Chiellino
Fonte:

Il Sole 24 ORE

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