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Aiuti finanziari per le aziende sane

Un cordone finanziario di sostegno per le grandi imprese e le pmi sane, nel vento della crisi economico-finanziaria. Un regime di favore temporaneo, che non fa distinguo tra i settori produttivi e che consente alle pubbliche amministrazioni interessate di erogare aiuti di stato, per la durata di un anno. Cioè fino al 31 dicembre 2011. Si tratta di un sistema speciale di agevolazioni, con nuove regole, varato in Italia da un decreto della presidenza del consiglio dei ministri il 23 dicembre 2010, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 13 del 18 gennaio 2010. Il dpcm riscrive le modalità di accesso alle agevolazioni, suddividendole per tipologia. E ricalca quanto disposto dalla comunicazione della commissione Ue del primo dicembre 2010. Vediamo come.

Per gli aiuti di importo limitato compatibili con le regole Ue sulla concorrenza, il decreto prescrive la corsia di favore per le sole imprese che abbiano presentato richiesta di aiuto entro il 31 dicembre scorso o, nel caso di attività agricole, entro il 31 marzo 2011. In quest’ambito rientra, ad esempio, la Tremonti tessileL’impresa candidata ad agevolazioni dovrà attestare la propria solidità finanziaria alla data del 30 giugno 2008. Questa sorta di autocertificazione dovrà essere fornita, anche on line, prima della concessione degli aiuti. La stessa impresa beneficiaria dovrà notificare l’eventuale incasso di contributi de minimis incassati da gennaio 2008. Il dpcm dispone che le agevolazioni concesse a queste attività non superino, tra il 2008 e il 31 dicembre 2011, un massimo di 500 mila euro a impresa. Tetto che scende a soli 15 mila euro per le imprese agricole.

L’importo degli aiuti ottenibili dovrà poi essere calcolato al lordo delle imposte dovute. In aggiunta, per le sole attività agricole, le agevolazioni non dovranno essere stabilite in base al prezzo o al quantitativo dei prodotti commercializzati, ne dovranno essere limitate a sottocategorie produttive. Bensì estese all’intero settore produttivo. Per le aziende di trasformazione agroalimentare, invece, vige il vincolo che gli aiuti di stato non siano tarati in base al prezzo o al quantitativo di prodotti acquistati dagli agricoltori e poi immessi sul mercato. Resteranno, invece, off limit fino alla fine del 2011 le agevolazioni per la pesca e per le imprese, che già godono di sostegni all’esportazione. O al made in Italy. Aiuti di stato sotto forma di garanzie. Per questo genere di agevolazioni, da concedere alle sole imprese sane entro e non oltre il 31 dicembre prossimo, il dpcm detta disposizioni ben precise. A cominciare dalle pmi, per cui il premio annuale minimo da pagare potrà essere ridotto fino a un massimo del 15% e per un massimo di due anni dalla concessione della garanzia. Qualora, invece, la durata del prestito sottostante superi i due anni, i premi di sicurezza potranno essere applicati, senza tagli, per altri otto anni. Che diventano dieci per le imprese di grandi dimensioni.

E ancora, l’importo massimo del prestito ottenuto dalle imprese non dovrà superare: – la spesa salariale annuale complessiva dell’impresa beneficiaria per il 2010 (inclusi gli oneri sociali e i costi del personale impiegato nelle strutture dell’impresa, ma formalmente presente nei libri paga di imprese subappaltanti); – la spesa salariale annua prevista per i primi due anni di attività, nel caso di imprese create dal primo gennaio 2010. Infine, in relazione ai prestiti per investimenti, il dpcm prevede che le p.a. possano anche calcolare l’importo massimo del prestito sulla base del costo annuale medio del lavoro nell’Ue a 27. In ogni caso, per le pmi, sia i prestiti per investimenti, sia quelli per il capitale d’esercizio potranno essere oggetto di garanzia. Mentre, per le imprese di grandi dimensioni, saranno oggetto di garanzia i soli prestiti per investimenti. La stessa misura della garanzia non potrà superare l’80% del prestito per tutta la sua durata.Aiuti di stato sotto forma di tasso agevolato. Si tratta di incentivi concessi alle imprese sane, sotto forma di prestiti pubblici o privati a tasso di favore. Le condizioni che il dpcm detta alle amministrazioni concedenti sono molte, ma vertono tutte sul calcolo del tasso d’interesse. Che non deve essere inferiore a quello Bce, maggiorato di un premio uguale alla differenza tra tasso interbancario a un anno medio e media del tasso overnight. Differenza, questa, che va calcolata dal primo gennaio 2007 al 30 giugno 2008. A tutto ciò, va sommato il premio per il rischio credito corrispondente al profilo di rischio del destinatario.Questo medoto di calcolo sarà utilizzabile per i soli contratti conclusi entro il 31 dicembre 2011 e per i pagamenti di interessi non successivi al 31 dicembre 2013. Anche qui, il tasso agevolato potrà essere riferito, per le pmi, sia ai prestiti per investimenti, sia ai prestiti per il capitale di esercizio. Nel caso di imprese di grandi dimensioni, invece, andrà riferito ai soli prestiti per investimenti.Aiuti per la produzione di «prodotti verdi». Il dpcm definisce così un aiuto di stato consistente nell’abbattimento del tasso d’interesse per i prestiti pubblici o privati, finalizzati a finanziare progetti per la produzione di prodotti innovativi. Si tratta di prodotti già adeguati o superiori a standard comunitari non ancora in vigore, capaci di innalzare il livello di tutela ambientale. Per questo genere di aiuti, le p.a. che danno l’agevolazione dovranno verificare che l’investimento sia effettuato entro il 31 dicembre 2011 e che la produzione sia immessa sul mercato almeno due anni prima dell’entrata in vigore degli standard ecologici. L’aiuto potrà essere assegnato sia per l’avvio di nuovi progetti, sia la continuazione di progetti esistenti, quando diventi necessario consentirne il proseguimento per via della mutata situazione economica. I prestiti verdi a tasso agevolato potranno, così, coprire i costi degli investimenti in attivi materiali e immateriali. La riduzione del tasso di interesse sarà del 15% per le imprese di grandi dimensioni e del 25% per le pmi. Lo sgravio potrà essere applicato per un massimo di due anni. E, ovviamente, le aziende beneficiarie dovranno essere in salute.


Autore: Luigi Chiarello
Fonte: Italia Oggi

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