Dalla Redazione Real Estate

Aste immobiliari, un’analisi del mercato all’evento “Scenario Aste Immobiliari” di REVIVA organizzato in partnership con Credit Village

Nel 2022 sono state 191.253 le aste immobiliari registrate in Italia, per un valore complessivo di 13,3  miliardi di euro e una crescita del 3% rispetto al 2021, in calo del -25% rispetto al periodo pre-Covid (2019). In un anno, rispetto al 2021, è calato del 7% il valore degli immobili in asta, così come sono diminuite le procedure esecutive pendenti nei tribunali. A svalutarsi sono stati soprattutto gli immobili turistico-alberghieri, che hanno subito un ribasso del 12,6% rispetto al prezzo medio di riferimento a cui sono posti in vendita, gli altri immobili non residenziali che hanno avuto un ribasso del 10% e gli immobili industriali che sono calati del 6%. Il residenziale è tornato a farla da padrona come asset class di immobili all’asta con il 56%, ribaltando le dinamiche registrate durante la pandemia. Nel corso del 2022 il 61,4% degli immobili è andato in asta una singola volta, che è un dato ancora migliore rispetto al 65% del 2021 e che si avvicina sempre di più al 59% del 2019.

Sono i dati principali della quarta edizione del report Scenario Aste immobiliari di REVIVA, l’azienda innovativa leader nella vivacizzazione delle aste immobiliari che aiuta NPLs Investors, Banche e Services a migliorare le performance di recupero dei loro crediti aumentando la vendita degli immobili in asta. Il report è stato presentato il 26 gennaio presso Le Village by Credit Agricole di Milano, in una serata interamente dedicata al mondo delle Aste, organizzata con la partnership di Credit Village. La serata è stata animata da una tavola rotonda di esperti del settore del credito e del mercato immobiliare, moderati dalla giornalista Stefania Peveraro, che ha visto la partecipazione di Ivano De Natale, Co-Founder di REVIVA, Roberto Sergio, CEO di Credit Village, Giulio Licenza, Co-Founder & CBDO di REVIVA, Giovanni Gilli, Presidente di Intrum Italy, Lorenzo Barbagli, Asset Manager Director NPL di Prelios, Riccardo Marciò, Responsabile Area NPL di Banco Desio e Clemente Reale, CEO di SGBS.

“Siamo contenti di supportare eventi come quello di REVIVA, in cui abbiamo a disposizione dati aggiornati e strutturati che rappresentano un grosso valore aggiunto per il dibattito che segue – ha esordito Sergio – Come emerge dalle nostre previsioni dell’Osservatorio Nazionale NPE Market di Credit Village il 2023 sarà un anno molto particolare per l’intero ecosistema che raggruppa la filiera del credito e la filiera immobiliare e ci aspettiamo parecchie novità poiché in quest’anno vedremo i veri effetti delle tensioni internazionali che si ripercuoteranno sia sul mercato della compravendita dei crediti distressed sia della parte immobiliare. Le dinamiche inflazionistiche, l’aumento dei tassi e il costo del denaro, quasi sicuramente, provocheranno importanti criticità nell’incontro delle aspettative tra seller e buyer. Rispetto alla gestione dei portafogli dovremo capire quali saranno le implicazioni sui business plan, che sono stati redatti in periodi ben diversi da quelli attuali. In primis bisognerà analizzare come verranno toccate le curve di recupero, che già adesso scontano delle under performing importanti. Un’altra tematica che toccherà il 2023, con effetti che vedremo soprattutto nei prossimi due anni, è la nuova direttiva europea n. 2167 del 2021, che prevede la creazione di un mercato unico europeo per l’acquisto e la gestione dei crediti. La direttiva dovrà essere recepita entro la fine di quest’anno e introduce una nuova regolamentazione per consentire la creazione di un mercato unico che aumenti e migliori la competitività a livello europeo con la possibilità di operazioni cross-border. A tal proposito ricordiamo che ci sono paesi che non hanno alcuna regolamentazione in questo settore ed entro la fine dell’anno dovranno adeguarsi alla direttiva introducendo grossi cambiamenti a livello normativo”.
Sergio ha dato alcune anticipazioni rispetti al report sul 2022 dell’Osservatorio Nazionale NPE Market di Credit Village:  “In termini di GVB transato siamo abbastanza in linea con le aspettative, attestandoci sui 30 miliardi di euro. Quello che ci colpisce molto e che registriamo per la prima volta da quando abbiamo iniziato le nostre rilevazioni, ovvero dal 2016, è l’inversione del trend di crescita delle transazioni, con un forte calo della vivacità del mercato e la fuoriuscita di importanti investitori. Stiamo analizzando questo dato nel dettaglio per capire bene quali sono stati i reali impatti sul settore”.

 

A seguire De Natale ha ripercorso un po’ la storia di Reviva. “Sembra ieri quando eravamo una start-up appena nata e oggi, a distanza di appena 5 anni, siamo un’azienda con 35 persone e siamo diventati il punto di riferimento per il mercato delle vivacizzazioni delle aste. Anche il 2022 per noi è stato un anno importante con una crescita del 52% e abbiamo aperto questo 2023 con una campagna di fundraising che ci permetterà di raggiungere risultati sempre maggiori. Sono molto orgoglioso dei traguardi che abbiamo raggiunto grazie al duro lavoro e alle competenze dei nostri colleghi” ha ricordato De Natale precisando che i punti di forza di questa “scalata” sono sostanzialmente tre, ovvero la cultura dell’innovazione, la specializzazione e la costruzione di un ecosistema formato dai tre brand verticali che stanno contribuendo a vivacizzare il mercato: il portale immobiliallasta.it, che è sempre di più      il punto di riferimento per chi cerca un immobile all’asta in Italia, VivaPro, che è la rete di consulenti sul territorio e Reeco, Real Estate External Company, che è la società veicolo per gli immobili in asta.

Licenza ha illustrato i dati del report Scenario Aste immobiliari che ha raccolto i dati dell’intero 2022, scattando una fotografia puntuale del mercato delle aste: “Quello appena passato è stato ancora un anno di crescita, con un inizio che ci ha fatto ben sperare, registrando un volume di aste fissate che è cresciuto a doppia cifra per i primi 6 mesi. Negli ultimi mesi dell’anno la progressiva ripresa ha però avuto una frenata, concludendo con un volume di aste vicino a quello dell’anno precedente. Complici del rallentamento sicuramente il calo delle procedure esecutive pendenti oltre a un vuoto di procedure esecutive in fase di vendita – ha precisato Licenza – Tuttavia se le previsioni di aumento di NPE nei prossimi anni sono coerenti assisteremo, con un differimento di 12/24 mesi, ad un nuovo aumento di procedure esecutive e di conseguenza di aste fissate”.

“In termini di      vendite in asta c’è ancora tanto da efficientare, soprattutto rispetto al processo di recupero esecutivo     , all’infrastruttura e agli strumenti che vengono adottati – ha aggiunto Giulio Licenza – Crediamo che buona parte del      valore possa essere riportato dagli operatori specialisti del settore mettendo in campo attività puramente Real Estate per valorizzare gli immobili sottostanti”.

La serata è continuata con la tavola rotonda che ha approfondito l’analisi sul mercato delle aste immobiliari, toccando tutti i temi che interessano i vari attori coinvolti, dalle banche ai servicer passando per gli investitori.

A proposito della necessità di una maggiore efficienza, Barbagli ha ricordato che il gruppo Prelios sta investendo molto in persone, processi e sistemi ed ha creato un fortissimo centro di competenza interno per innovare le pratiche a supporto delle attività di recupero del credito. “Pensiamo che il grande movimento da fare sarà quello di spostare il supporto immobiliare da un approccio che si concentra su single ticket con una spiccata riconoscibilità ad uno che predilige soprattutto una maggiore granularità per recuperare parte del valore che si disperde, ad esempio, nelle località periferiche. Ci stiamo concentrando molto sul tema delle Reoco, che per noi è molto importante, con un approccio non meramente difensivo, ma di supporto ad attività che puntano a sprigionare valore da immobili che sono fuori dal mercato ormai da tempo”.

 

Secondo Gilli il sistema delle aste rimane imprescindibile nel processo di recupero. “Ci sono stati dei progressi, soprattutto grazie al processo telematico, ma oggi c’è una componente nuova da valutare che è l’aumento dei tassi. Questo vuol dire che il tempo che passa costa molto di più di prima e diventa fondamentale intervenire sull’allungamento dei tempi altrimenti la nostra attività si spingerà sempre di più sui sistemi stragiudiziali. In termini di best practice la chiave di volta è l’integrazione delle competenze Real Estate dentro il mondo del recupero, cosa che ha reso molto più efficace  la gestione dei crediti secured ”.

 

“È vero che le banche non sanno gestire bene gli asset immobiliari perché non è il loro mestiere ed è per questo motivo che da anni il Banco Desio è meno interessato ai finanziamenti di SAL che invece sono tanto graditi ai fondi di investimento – ha detto MarciòKeystone è un’esperienza molto interessante cominciata nel 2020 e che ci ha visti coinvolti fin dall’inizio proprio perché mirata su crediti retail.

I fondi di investimenti alternativi utilizzati fino a quel momento dalle banche sugli UTP immobiliari lavoravano quasi esclusivamente su ticket particolarmente grossi, la cui valutazione è più mirata e meno dispendiosa a livello di tempo mentre il lavoro di valutazione diventa più pesante quando si il credito è maggiormente frazionato. La sfida di Keystone è stata proprio quella di aprire il mercato immobiliare UTP al retail per supportare l’attività delle imprese cedute in modo da valorizzare anche la gestione dell’immobile posto a garanzia ed evitare che finisca in asta. Questa esperienza ci insegna che la gestione proattiva dell’impresa o del credito che assiste l’impresa porta a risultati positivi”.

Anche Reale ha sottolineato l’importanza del lavoro di valutazione dei portafogli e delle pratiche, che si riflette inevitabilmente sulla gestione del credito immobiliare. “Le Reoco sono un’invenzione affascinante ma sono anche un oggetto molto pericoloso perché bisogna essere capaci di andare ad acquistare il bene all’asta nel momento in cui si sa esattamente cosa si va a fare con quel bene il giorno dopo. Oggi, grazie agli strumenti moderni come Reviva, dobbiamo puntare a comprare sempre meno immobili perché la gran parte degli immobili vanno all’asta prima. La Reoco deve rimanere l’ultima spiaggia” ha concluso Reale.

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