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Banche allineate alle richieste Bce: sui dividendi un altro anno di magra

Sul tema dei dividendi delle banche, la BCE era già stata molto chiara a dicembre: estrema prudenza. E così si sta verificando secondo le prime indiscrezioni riportate da Il Sole24Ore, nel pezzo di Luca Davi. Le banche, soprattutto in eurozona, hanno accettato di utilizzare gran parte degli utili 2019 e 2020 per affrontare gli effetti della pandemia. Gli istituti intenzionati a pagare i dvidendi o effettuare un buyback hanno contattato i loro istituti di vigilanza e sono arrivati alla conclusione di attenersi alle direttive. Così, fino a settembre 2021, i pagamenti di dividendi e i buyback hanno contattato i loro istituti di vigilanza e sono arrivati alla conclusione di attenersi alle direttive. Così, fino a settembre 2021, i pagamenti di dividendi e i buyback dovranno essere pari al dato più basso tra il 15% degli utili cumulati per il 2019 e il 2020 i 20 punti base del CET-1 ratio.

Una scelta apparentemente scontata, ma non del tutto, trattandosi comunque di una raccomandazione. Non si esclude infatti che alcuni istituti puntino a pagare i dividendi arretrati una volta caduto il veto, ma rimane tutto nella sfera delle possibilità. Per capire meglio la situazione sarà necessario attendere qualche settimana, con l’approvazione dei conti 2020.

Si stima che il pagamento dei dividendi da parte delle banche europee si potrebbe attestare tra i 10 e i 12 miliardi, ovvero a circa 1/3 di quelli di un anno normale.

L’obiettivo è quello di utilizzare i capitali per assorbire le perdite su crediti derivanti dalla pandemia, finanziando così l’economia. Questa decisione è basata sul fatto che Francoforte teme che l’impatto del Covid-19 sull’economia non si sia ancora manifestato pienamente sul bilancio.

Una visione troppo pessimista per alcuni, visto che le banche americane hanno battuto, con le loro recenti trimestrali, ogni stima degli analisti.

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